The Staff

Sono specializzato nel campo dell'archeologia, dell'aerofotogrammetria da drone, della topografia, del laser scanner e Istruttore APR/CRO autorizzato ENAC per lavorare con i droni.
Sono specializzato nel campo dell'archeologia, dell'aerofotogrammetria da drone, della topografia, del laser scanner e Istruttore APR/CRO autorizzato ENAC per lavorare con i droni.

Droni: tra 6 mesi arriva EASA, in un video le nuove regole

Il 1° luglio 2019 entrerà in vigore il Regolamento di esecuzione (UE) 2019/947 meglio noto come Regolamento droni EASA: per prepararci alle future regole che normeranno il volo con questi mezzi aerei, solo parzialmente introdotti dall'Ed. 3 del Regolamento ENAC, l'agenzia europea ha reso disponibile un breve video di 2 minuti (in lingua inglese) con il quale illustra cosa avverrà dopo il 1 luglio.

Ricordiamo che la competenza sulla navigabilità dello spazio aereo rimane in capo a ENAC: le mappe aeronautiche ufficiali si possono consultare sul portale d-flight (richiesta registrazione gratuita) e per quanto riguarda limiti e procedure è in vigore dal 1° luglio 2019 la Circolare ATM-09.

In breve le regole da seguire per un drone inquadrato nella categoria A1C1 sono poche e semplici:

  • Acquisire un certificato di competenza tramite un corso online con relativo test di 40 domande sempre online
  • Registrarsi e registrare il proprio drone presso la competente autorità nazionale (ENAC)
  • Rispettare il limite di altezza massima di 120 metri (e i limiti stabiliti dalle cartografie aeronautiche nazionali)
  • Volare lontano da infrastrutture e aeroporti
  • Divieto di sorvolo di assembramenti di persone
  • Rispettare la privacy delle persone: divieto di fotografie e riprese senza il loro consenso

In ottemperanza alla normativa GDPR per visualizzare video provenienti da piattaforme come Youtube è necessario prestare il consenso ai cookie statistici e commerciali.

Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito EASA.

Consigliamo anche di scaricare il poter informativo (PDF in lingua inglese) su cosa fare e cosa non fare nelle varie categorie dalla C0 alla C4, pubblicato da EASA.

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DJI Osmo mobile 3: caratteristiche e guida

Osmo Mobile 3 è la terza generazione dei gimbal manuali per stabilizzare le riprese effettuate e creare filmati fluidi con smartphone proposto da DJI. Si tratta del primo gimbal pieghevole che introduce importanti novità rispetto alle due precedenti versioni.

Oltre a essere foldable, è più leggero (405 grammi) e si presenta con una nuova app, la DJI Mimo,  che presenta funzionalità più in linea con i creatori di contenuti video, come Panorama, Timelapse, Slow-motion. L'ActiveTrack 3.0, l'Hyperlapse e la modalità Sport completano il quadro delle funzionalità intelligenti. Con la modalità Storie sarà possibile editare il filmato direttamente via app per una condivisione più veloce, grazie ai template predefiniti e agli stickers. Inoltre adesso è facile passare dalla modalità con telefono orizzontale alla modalità con telefono verticale: è sufficiente premere il tasto M. Di conseguenza anche il bilanciamento dello smartphone è più semplice (come potete vedere dal video dimostrativo sottostante: come prevede la normativa GDPR è necessario il consenso preventivo per attivare i video di Youtube).

Osmo Mobile 3 presenta anche un comodo tasto laterale che consente di praticamente uno zoom elettronico fino a 3x, compatibile solo con app Mimo o app dedicate.

DJI Mimo: attivazione e custom settings

Il primo passo è scaricare l'applicazione, necessaria ad attivare l'Osmo Mobile 3 la prima volta che verrà acceso. DJI Mimo è un’app completa che ti offre strumenti potenti e intuitivi per rendere perfette le tue creazioni. Con opzioni come HD Live View durante la registrazione video, e le modalità intelligenti, DJI Mimo è la soluzione tutto-in-uno che ti lascerà riprendere, modificare e condividere i tuoi momenti più belli, con la sola punta delle dita. È compatibile per iOS 10 (App Store) o superiore e Android 7.0 (Google Play Store) o superiore. Purtroppo l'app non è leggerissima quindi si consiglia verificare lo spazio libero sul proprio telefono prima di procedere.

Una volta installata al primo avvio potete inserire le credenziali del proprio account DJI, in tal modo il seriale del vostro Osmo verrà collegato al vostro account e partirà anche la garanzia. Per collegare il gimbal allo smartphone è necessario attivare il Bluetooth: Osmo Mobile 3 utilizza l'ultima tecnologia disponibile, il Bluetooth Low Energy 5.0. In pochi secondi il dispositivo sarà accoppiato al vostro dispositivo Prima di attivare il prodotto sarà necessario bilanciare lo smartphone sull'Osmo: il processo è unico, perché poi sarà sufficiente premere il tasto M per passare da orizzontale a verticale e viceversa. Una volta avviato se lo smartphone è connesso a internet l'app controllerà la presenza di eventuali nuovi firmware e vi consentirà di installarli facilmente senza la necessità di collegare l'Osmo al PC. Si consiglia di installare nuovi firmware con sufficiente carica della batteria. Durante l'installazione il LED lampeggerà alternativamente verde e rosso: dopo qualche minuto, la barra di progresso raggiungerà il 100% e il dispositivo si riavvierà.

Quando si accede la prima volta all'app vi viene chiesto di attivare alcune impostazioni "predefinite": potete scegliere se attivare il Glamour Effects, attivare la Grid a schermo, impostare la funzione del pulsante M (tra switch Photo/Recording o Quick Menu).

DJI Mimo custom settings

Modalità Storia

Osmo Mobile 3 è uno stabilizzatore e pertanto può funzionare con tutte le app di ripresa video. Ovviamente alcuni automatismi come il tasto rec che avvia la registrazione o scattano la foto saranno disponibili soltanto sulle app compatibili. Se si utilizza la DJI Mimo, si può avere accesso alla modalità Storia che è certamente la funzionalità più innovativa per i creativi rispetto ai gimbal precedenti. La modalità Storia utilizza modelli creativi predefiniti e aiuta gli utenti a creare brevi sequenze cinematografiche con il minimo sforzo. Per creare un video con la modalità Storia, seleziona un modello, quindi scatta ogni clip singolarmente. DJI Mimo posizionerà automaticamente gli scatti insieme a transizioni creative e musica per creare un video unico.

Selfie automatici con i gesti

Come si possono automatizzare le autoriprese o gli autoscatti (anche noti come selfie) con l'Osmo Mobile 3? L'app DJI Mimo supporta i gesti: per attivare il gesture control bisogna andare nel menu e selezionare l'apposita voce. Attenzione: non è possibile avere attivo contemporaneamente l'ActiveTrack e il gesture control. Questo perché il gesture control attiva il tracciamento automatico: quando con il gesto del "palm" o della "V" con le dita viene avviata la registrazione video, l'app traccerà il volto e ne seguirà gli spostamenti quando vi muovete.

DJI Mimo gesture control

Compatibile con action cam

Osmo Mobile 3 non è solo una gimbal per smartphone, ma tramite opportuni accessori può essere una gimbal anche per action cam. Con il PGYTECH Action Camera Adapter+ for Mobile Gimbal è possibile utilizzare la serie Osmo Mobile (1, 2, 3) per renderla compatibile con Osmo Action, GoPro dalla 3 alla 7, ZIAO YI e YI 4K.

Abbiamo tuttavia notato che non tutti i modelli calzano a pennello: ad esempio la GoPro 4 non viene bloccata dal meccanismo di chiusura. Questo non solo implica che non c'è alcuna stabilizzazione, ma anche che la camera può scivolare a terra. Naturalmente si può compensare questo problema con un piccolo spessore di pochi millimetri, utilizzando ad esempio della schiuma foam o una lastrina di polistirolo opportunamente tagliata.

Naturalmente il comando di scatto foto / registrazione video della OM3 non saranno compatibili con la Cam, né lo zoom laterale, ma si potrà continuare a usare il tasto M per passare da portrait a landscape e ovviamente il joystick per muovere la camera in modo stabilizzato.

PGYTECH action camera adapter+

Perché comprarlo e dove acquistarlo

DJI Osmo Mobile 3 è lo stato dell'arte della stabilizzazione dei video con smartphone tramite gimbal a mano. Ergonomia migliorata, maggiore versatilità, nuova app con più funzioni. Nella versione combo anche un treppiede che vi consente di utilizzare la gimbal su un tavolo e una comoda borsa per il suo trasporto.

A chi è destinata questa gimbal: a tutti i creativi che lavorano con i video, dai vlogger ai creatori di contenuti, a tutti coloro che hanno bisogno di un supporto stabile per registrare video, che si sia in vacanza oppure a passeggio. Il prezzo assolutamente compatitivo lo rende un accessorio indispensabile, nonché un ottimo regalo per qualsiasi occasione.

Se dobbiamo trovare un difetto alla OM3, non possiamo non segnalare l'impossibilità attuale di effettuare dei live streaming sulle piattaforme social, come invece era possibile fare con la DJI GO abbinata alla OM1 e alla OM2. Siamo convinti che prima o poi questa mancanza sarà sistemata, considerando la gioventù della DJI Mimo e dunque i futuri sviluppi cui l'app andrà incontro. Naturalmente nulla vieta di fare gli streaming live direttamente dalle app delle piattaforme, perdendo gli automatismi dei pulsanti ma guadagnando in stabilizzazione video.

Fino al 29 dicembre 2019 Osmo Mobile 3 è in offerta. Vi consigliamo di acquistarlo sullo store ufficiale italiano (spedizione da Roma), per essere certi della garanzia e dell'assistenza certificata, oppure sullo store ufficiale DJI (spedizione dall'estero):

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Come montare il dissipatore Noctua NH-D15 su Z270

Come montare il dissipatore per CPU Noctua NH-D15

In questo video viene mostrata la procedura operativa, assolutamente dimostrativa, di come installare un dissipatore per CPU Noctua NH-D15 su scheda madre MSI Tomahawk Arctic Z270 con CPU Intel I7-7700K Kaby Lake.

ATTENZIONE: l'installazione operativa del dissipatore va fatta dopo aver montato la scheda madre nel case e aver inserito le RAM (di tipo low profile) negli appositi slot. Allo stesso tempo, va applicata la pasta termica sul processore, che in questo video non mostro in quanto è soltanto dimostrativo. Se non sai quello che fai, affidatevi a tecnici: per qualsiasi necessità contattaci.

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Esiste una differenza tra SAPR e APR nel Regolamento ENAC?

Esiste una differenza tra SAPR e APR nel Regolamento ENAC?

La 3ª Edizione del Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto emesso da ENAC ed entrato in vigore il 15 dicembre 2019 contiene delle espressioni di non facile interpretazione tecnica. Questo presta il fianco a differenti visioni con la possibilità, come successo nella recente sentenza di Genova, che possa essere più a vantaggio di chi opera abusivamente piuttosto che a protezione di chi opera legalmente.

Nella transizione verso il Regolamento Europeo sui droni noto come Regolamento EASA che entrerà in vigore il 1 luglio 2020 e che cancella la distinzione tra drone per uso professionale e drone per uso ludico, ENAC ha voluto mantenere questa specifica distinzione facendo diventare i dronisti per hobby degli operatori, ma solo per 6 mesi e poco più. Questo implica che chi pilota certe tipologie di droni deve sottostare a determinate specifiche del Regolamento ENAC che però pongono più dubbi che rispondere a domande. Questo soprattutto perché fino al 14 dicembre eravamo abituati a distinguere i droni in SAPR ovvero usati a scopo professionale e droni aeromodelli ovvero usati a scopo ludico.

Una di queste questioni aperte riguarda la differenza che il Regolamento fa tra APR e SAPR. Partiamo dalla definizione degli acronomi così come data dall'art. 5:

Aeromobile a Pilotaggio Remoto (APR): mezzo aereo a pilotaggio remoto senza persone a bordo.

Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto (SAPR): sistema costituito da un aeromobile a pilotaggio remoto senza persone a bordo e dai relativi componenti necessari per il controllo e comando (stazione di controllo) da parte di un pilota remoto.

Operatore: persona fisica o giuridica che ha la responsabilità delle operazioni.

Pilota remoto: persona responsabile della condotta del volo degli APR che manovra manualmente i comandi di volo o, se l’APR è in volo automatico, controlla la rotta mantenendosi in condizione di intervenire e modificare la stessa in qualsiasi momento.

Come scritto negli acronomi, l'APR è il mezzo (ovvero il drone), il SAPR è il mezzo (ovvero il drone)+radiocomando usato da un pilota remoto.

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Art. 8 Requisiti generali per l’impiego dei SAPR

Il problema si pone all'art. 8 comma 1, quando si legge:

Gli operatori di SAPR impiegati per uso professionale, indipendentemente dal peso, e gli operatori e/o i proprietari di APR di massa uguale o maggiore di 250 g impiegati per attività ricreative hanno l’obbligo di registrarsi sul portale D-Flight e di apporre il codice identificativo QR sull’APR secondo le disposizioni di cui all’articolo 37.
I piloti di APR impiegati per uso professionale, indipendentemente dal peso, e i piloti di APR di massa uguale o maggiore di 250 g impiegati per attività ricreative hanno l’obbligo di conseguire un attestato di competenza secondo i requisiti di cui al successivo articolo 20 e le disposizioni di cui all’articolo 37.

Cosa dice l'art. 37 comma 1 lettere c-d:

A far data dal 1° marzo 2020 gli operatori di SAPR impiegati per uso professionale, indipendentemente dal peso, non potranno svolgere attività di volo in assenza di registrazione e i relativi SAPR devono essere provvisti di QR code.

A far data dal 1° luglio 2020 gli operatori/proprietari di APR di massa uguale o maggiore di 250 g impiegati per attività ricreative non potranno svolgere attività di volo in assenza di registrazione e i relativi SAPR devono essere provvisti di QR code.

Ad una prima lettura, ENAC sembra voler mantenere una certa distinzione di definizioni tra l'operatore professionale alla guida di un SAPR e l'operatore ludico alla guida di un APR. Entrando nello specifico, la distinzione è leggermente più sottile: gli operatori professionali utilizzano sempre un SAPR, perché utilizzano sempre un sistema composto da drone + radiocomando (o GCS, Ground Control Station). Al contrario gli operatori ludici non è sempre detto che utilizzino un SAPR, perché sul mercato esistono molti modelli che possono essere pilotati semplicemente tramite un'applicazione sullo smartphone o addirittura con semplici gesture della mano. Dunque si potrebbe dire che un drone senza radiocomando è un APR.

È per questo motivo che si parla di piloti di APR (per uso professionale o ludico), sistema elettronico di identificazione dell'APR, luci da installare sull'APR per il volo notturno, etc., perché in questi casi ci si riferisce sempre al mezzo aereo.

Artt. 9 e 10 operazioni non-critiche e critiche

Proseguendo nella lettura, possiamo notare che:

  • All'art. 9 Operazioni non critiche, quelle sotto le quali ricadono anche gli operatori ludici, si parla solo di APR;
  • All'art. 10 Operazioni critiche, si parla sia di SAPR che di APR. Ad es. al comma 5 si legge: "In ogni caso non sono consentite operazioni in aree urbane con APR di massa operativa al decollo maggiore di 10 kg a meno che il SAPR non soddisfi i requisiti del successivo comma 6".

Dunque si evince che le operazioni critiche sono riservate solo ai professionisti che utilizzano un SAPR, cioè un APR con radiocomando.

In merito alla tipologia di operazioni, ricordiamo che con questa edizione del Regolamento abbiamo la distinzione netta tra operazioni non specializzate ("effettuate con SAPR a scopo ludico o sportivo") che sono sempre e solo non-critiche e operazioni specializzate ("effettuazione, con un SAPR, di un servizio a titolo oneroso o meno") che possono essere sia non-critiche che critiche.

Art. 32 Assicurazione

Il dubbio maggiore nasceva con l'art. 37, comma unico, ove si legge:

Non è consentito condurre operazioni con un SAPR se non è stata stipulata e in corso di validità un’assicurazione concernente la responsabilità verso terzi adeguata allo scopo.

Come abbiamo visto il SAPR è sicuramente il drone usato per professione, quindi per professione bisogna essere assicurati contro terzi. Ma allo stesso modo può essere anche un drone ludico, se il pilota dell'APR sta usando una GCS o radiocomando. Quasi a dire che lo stesso drone se lo utilizzo con radiocomando lo devo assicurare, se lo utilizzo tramite app per smartphone non lo devo assicurare.

Se la cosa sembra contorta, l'intervento dell'Ing. C. Tripaldi di ENAC a Unomattina del 12 dicembre scorso aveva certamente "chiarito" la questione: lei ha detto che l'obbligo di assicurazione per gli operatori ludici scatterà dal 1° luglio 2020, quando però entrerà in vigore il Regolamento EASA. Ha infatti affermato:

la novità è che dal 1 luglio 2020 questi droni dovranno avere obbligatoriamente un'assicurazione, [...] è l'assicurazione del capofamiglia oppure i riferimenti sono quelli dell'assicurazione aeromodellistica, per i droni sotto i 25 kg.

Come a dire che l'obbligo non scatta dal 15 dicembre come per i professionisti, ma solo dal 1 luglio 2020. Per fortuna almeno su questo punto sono intervenute le FAQ dell'ENAC nelle quali si legge che:

L'assicurazione è obbligatoria per qualsiasi tipo di drone per qualsiasi uso

Dunque anche i ricreativi possono volare solo se in possesso di idonea assicurazione RC.

Conclusioni

Onestamente non si sentiva il bisogno che venisse introdotta questa confusione in un Regolamento di per sé già farraginoso. La nota positiva è che tutto questo terminerà il 30 giugno 2020. In ogni caso l'interpretazione che appare più corretta è quella che distingue SAPR e APR a livello tecnico, mentre dal punto di vista dell'applicazione del Regolamento non sussiste alcuna differenza tra le due tipologie.

Ma cosa fare nei prossimi 6 mesi? In questa bolgia legalese, grazie anche alle FAQ ENAC, noi ci sentiamo di dare le seguenti indicazioni:

  • Gli operatori ludici devono volare in ottemperanza alle operazioni non specializzate non critiche, nel rispetto della cartografia aeronautica, assicurando la propria flotta di droni appena possibile, considerando il costo davvero esiguo di questa fattispecie (intorno alle €50 o anche meno);
  • Gli operatori ludici non possono effettuare operazioni specializzate ovvero per conto terzi (né gratuite né tanto meno a pagamento), ma solo foto destinate a uso personale;
  • Registrate i vostri droni sul portale d-flight: l'obbligo parte dal 1° Marzo 2020;
  • Dal 1° marzo ed entro il 30 giugno 2020 sarà necessario acquisire l'attestato di pilotaggio APR livello base tramite superamento di un test di 40 domande online.

Invitiamo a leggere le aggiornate FAQ ENAC, disponibili dal 20 dicembre 2019, per qualsiasi dubbio inerente l'operatività in Italia con un SAPR/APR. In questa pagina si trova scritto che:

  • APR è l'acronimo di Aeromobile a Pilotaggio Remoto, cioè un mezzo aereo a pilotaggio remoto senza persone a bordo.
  • SAPR è l'acronimo di Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto, cioè un sistema costituito da un mezzo aereo (aeromobile a pilotaggio remoto) senza persone a bordo, utilizzato per fini diversi da quelli ricreativi e sportivi, e dai relativi componenti necessari per il controllo e comando (stazione di controllo) da parte di un pilota remoto.

Dal punto di vista interpretativo, ENAC stabilisce dunque una chiara distinzione. Peccato che tale distinzione non sembra sia così chiara ed evidente nel disposto normativo del Regolamento.

DA OGGI 1 MARZO 2020 OBBLIGATORIA LA REGISTRAZIONE DEL DRONE SU D-FLIGHT

Approfondimenti

Guarda la puntata di Unomattina del 12 dicembre 2019 con l'intervento dell'Ing. Tripaldi di ENAC (a 1h39m ca.)

La Sentenza 2063 / 2019 - Tribunale di Genova

Pagina delle FAQ ENAC

Posted by The Staff in Droni

Corso aerofotogrammetria da drone online in offerta

Corso aerofotogrammetria drone online offerta

Corso di fotogrammetria con drone online al 50% di sconto

Per questo Natale, fino al 25 Dicembre è in offerta il corso di aerofotogrammetria da drone online da noi realizzato in collaborazione con la piattaforma ispezionicondrone.it. Oltre 4 ore di videolezioni con le quali imparerai le basi della fotogrammetria, dagli strumenti necessari, alla pianificazione di una missione, passando per l'elaborazione fino all'output.

Il corso, proposto al prezzo di €139 IVA inclusa viene rilanciato in offerta a €59 IVA inclusa, con uno sconto promozionale natalizio di oltre il 50%. Il corso è fruibile tramite una piattaforma e-learning ed è sempre disponibile, lo puoi guardare e riguardare dove e quando vuoi.

Per chi acquista oggi il corso, gli aggiornamenti previsti a inizio 2020 saranno gratuiti.

Per qualsiasi esigenza o informazione non esitare a contattarci, tramite email o telefono.

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Questo è il programma del corso:

INTRODUZIONE

1.0 Introduzione al corso di aerofotogrammetria online
1.1 La fotogrammetria: cos’è
1.2 La fotogrammetria: un po’ di storia
1.3 La fotogrammetria: a cosa serve

GLI STRUMENTI

2.1 La luce e i sensori ottici
2.2 I sensori ottici: dimensioni e caratteristiche
2.3 La fotografia: principi per fotogrammetria, shutter, ISO, diaframma
2.4 La fotografia: bilanciamento del bianco, RAW e JPEG
2.5 Gli strumenti ottici per la correzione metrica: distanziometri, stazioni totali e ricevitori satellitari

I SAPR

3.1 Gli Aeromobili a Pilotaggio Remoto come sistemi per il rilievo aerofotogrammetrico
3.2 I SAPR: tipologie, impieghi e payload
3.3 I SAPR con tecnologia satellitare RTK
3.4 La normativa ENAC per l’uso di SAPR
3.5 Scenari critici standard e scenari non critici, scenari misti
3.6 Iter per svolgere una missione specializzata nel rispetto della normativa

LA MISSIONE

4.1 Pianificare la missione: ricognizione sul campo o studio della cartografia per determinare la morfolo-gia dell’area da rilevare
4.2 Pianificare la missione: ricognizione per la scelta dello strumento di correzione metrica
4.3 Pianificare la missione: prevenire possibili errori del ricevitore GNSS
4.4 Prima della missione: posizionamento dei Ground Control Point e dei Punti di Controllo
4.5 Utilizzo di app per pianificare una missione automatica: parametri e impostazioni, overlap e overside
4.6 Il GSD: il Ground Sampling Distance per determinare la risoluzione fotografica a terra
4.7 Utilizzo di app per svolgere una missione manuale: parametri e impostazioni
4.8 Acquisizione dati: registrazione dei Ground Control Point tramite ricevitore GNSS RTK
4.9 Acquisizione dati: registrazione dei Punti di Controllo per la validazione metrica del modello
4.10 Acquisizione dati: utilizzo della Color Checker per la correzione colorimetrica delle fotografie

ELABORAZIONE E OUTPUT

5.1 Elaborazione fotografica del dataset di immagini: principali tecniche di post-production
5.2 Elaborazione del dataset con algoritmi di correlazione automatica (Structure from Motion): allinea-mento e nuvole di punti, i marker o GCP
5.3 Le coordinate dei GCP: sistemi di riferimento, EPSG, grigliati IGM
5.4 La correzione metrica del progetto attraverso i GCP
5.5 La validazione metrica attraverso i Punti di Controllo
5.6 Elaborazione del dataset: generazione della nuvola di punti densa, del modello 3D e della texture fo-tografica
5.7 Gli output: nuvola di punti, modello 3D, ortofoto
5.8 Gli output: DSM, DEM e curve di livello
5.9 Gli output: il processo 2.5D
5.10 Gli output: dal DEM all’ortofoto senza creare il modello 3D

UTILIZZO DEI DATI

6.1 Utilizzo degli output negli ambienti GIS, CAD e BIM
6.2 Conclusioni e ringraziamenti

Corso di fotogrammetria con drone online al 50% di sconto

Posted by The Staff in Topografia