Droni

Estate: foto e video al mare con drone? No grazie, è vietato

Estate: foto e video al mare con drone? No grazie, è vietato

Anche l’estate 2020 è arrivata e nonostante il coronavirus è comunque tempo di vacanze per molti, anche se non per tutti. La vacanza, che sia un momento di relax, di scoperta, di turismo, ha come corollario la voglia di portare a casa qualche ricordo, da mostrare ad amici e parenti, soprattutto al rientro al lavoro.

Per questo motivo, molti negozi offrono fantastiche guide per eccezionali scatti fotografici, o videoriprese, da fare con il vostro drone in spiaggia, in riva al mare, lungo la costa, sopra gli edifici (privati e di proprietà di altre persone). Ma un drone può volate in riva al mare? Ne avevamo parlato in un articolo del 1 giugno, ma siccome repetita iuvant, vogliamo ricordare quanto segue.

In Italia tutto questo è vietato dal 1 Giugno al 30 Settembre, per effetto della RAIT.5006 e dell’interpretazione estensiva che ne ha dato ENAC nell’applicarla al settore dei droni, estendendo questo divieto a tutta la linea di costa italiana, per una distanza pari a 100 metri verso l’entroterra e 100 metri verso il mare. In attesa che ENAC, come annunciato dall’Ing. Veccia (che ha affermato che le RAIT precedono la nascita dei droni e pertanto non sono pensate per loro), proceda ad una revisione di questo limite, si può dire che that’s law, questa è la legge.

La violazione delle Regole dell’Aria può portare a conseguenze molto gravi, dalla multa amministrativa al sequestro del mezzo, fino alla denuncia penale, a seconda di quante ulteriori violazioni possono essere contestate al momento. Bisogna ricordare infatti che a questo si aggiunge:

  • Droni ricreativi: che siano sotto i 250 grammi o sopra questo MOD (Massa Operativa al Decollo), per loro vige l’obbligo della missione in operazione non specializzata non critica, che significa mantenere almeno 50 metri di distanza dalle persone non coinvolte nelle operazioni e 150 metri dalle infrastrutture (una spiaggia completamente libera d’estate e lontana dalle strade è rara da trovare). Vige l’obbligo dell’assicurazione di flotta e per i droni di MOD > 250 grammi la registrazione su d-flight e l’applicazione del QR-code dal costo di €6 cadauno, oltre ad aver conseguito l’attestato di pilota APR, noto anche come patentino online (costo €31). Dispositivo elettronico di identificazione rimandato al 2021.
  • Droni trecentini: non hanno l’obbligo di avere un’area delle operazioni e un’area di buffer, ma per loro vale comunque la regola della privacy. È vero che la spiaggia è un luogo pubblico (ovviamente la spiaggia libera, i lidi in concessione sono comunque da considerarsi luogo privato), ma è un luogo dove ci si attende comunque un minimo di privacy, ovvero il non essere ripresi in costume per il pubblico dominio come quello dei social, a meno che non venga espresso un chiaro consenso da parte della persona. Ovviamente una foto con il drone difficilmente renderà riconoscibile una persona a terra, ma ricordiamoci della legge sulla privacy ogni volta che scattiamo in un luogo all’aperto. Anche per i trecentini vige l’obbligo dell’assicurazione di flotta, la registrazione su d-flight, l’attestato di pilota APR e l’applicazione del QR-code dal costo di €6 cadauno. Dispositivo elettronico di identificazione rimandato al 2021.

All’estero purtroppo sappiamo bene che la situazione legislativa è diversa, alcuni limiti non ci sono ed è pertanto possibile fare foto che in Italia non sono permesse. Questo però non significa che noi possiamo emulare quegli scatti se sono vietati. Se volete arricchire il vostro portfolio di foto al mare, di albe e tramonti lungo la costa, della spuma della onde, impostate sveglia e agenda per il prossimo ottobre, salvo ripensamenti da parte di ENAC applicabili già quest’anno.

Foto da Skypixel. Fotografo: Valentin Valkov
Foto da Skypixel. Fotografo: Valentin Valkov

Questa foto in Italia non si può fare, finché sarà vigente la RAIT.5006 e l’interpretazione estensiva di ENAC. L’unica via per questo scatto, se magari lo vuole un concessionario di un lido privato, è contattare un operatore professionista, il quale richiederà un NOTAM a ENAC secondo la circolare ATM03 o ATM-09 (se contestualmente sulla spiaggia è presente una zona rossa ATZ). Se ENAC concederà l’autorizzazione, si potrà decollare, ma solo con un drone inoffensivo: si ricordi che le tempistiche di un NOTAM sono pari ad almeno 35 giorni, oltre €94 di costi fissi da corrispondere prima di fare la domanda, e indipendentemente dal suo esito.

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Dove trovo il codice utente di registrazione a d-flight?

Dove trovo il codice utente di registrazione a d-flight?

Quando ci si iscrive ai servizi web del portale d-flight, l’hub italiano ufficiale per i droni gestito da ENAV, Leonardo e Telespazio, per poter diventare operatori bisogna effettuare un passaggio di conferma dell’iscrizione che consiste nell’inviare il proprio documento d’identità unitamente al proprio codice utente di registrazione, affinché la piattaforma associ una persona fisica a chi si è iscritto al portale, come pilota o rappresentante di persona giuridica, come avevamo spiegato nell’apposito tutorial, pena la sospensione dell’account.

Tuttavia il codice utente di registrazione non è di immediata lettura, anche perché non viene inviato nell’email di attivazione che si riceve in casella postale. Può tuttavia facilmente essere trovato in questo modo:

  • Collegati alla web app del sito d-flight all’indirizzo https://www.d-flight.it/web-app/
  • Effettuate il login per entrare col tuo account
  • Una volta loggato premi la combinazione di tasti CTRL+M oppure clicca sull’icona (chiamata d-button) che si trova in altro a sinistra per accedere al menu
  • Quando si aprirà il menu troverai il codice utente di registrazione sotto il tuo nome, accanto alla scritta Cod. Operatore

Se hai dubbi o difficoltà non esitare a utilizzare i commenti che trovi in fondo a questo articolo.

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Droni ricreativi: le regole dal 1 luglio 2020

Droni ricreativi: le regole dal 1 luglio 2020

Nonostante il rinvio del Regolamento di Esecuzione 947/2019 (Regolamento EASA) al 31/12/2020, per effetto del Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto 3 Ed. di ENAC, la cui validità è prorogata fino al 30/12/2020, il 1 luglio 2020 termina la fase transitoria e inizia la fase “europea” delle regole per il volo con droni aeromobili, sia per piloti professionali che ricreativi.

Infatti, benché si dovranno attendere ancora 6 mesi per volare secondol e specifiche della categoria Open EASA, da oggi scattano gli obblighi di registrazione su d-flight, apposizione del qr-code e conseguimento dell’Attestato di Pilota APR per operazioni non critiche (patentino online) anche per i piloti ricreativi al comando di un drone di massa operativa al decollo superiore a 250 grammi.

In questo video proponiamo un riepilogo di tutte le regole, con un particolare sguardo a come utilizzare i droni di MOD inferiore a 250 grammi.

In questo secondo video approfondiamo invece, dal nostro punto di vista, la questione legata al sistema di identificazione elettronico, per il quale la proroga ufficiale di ENAC non è ancora arrivata.

Non esitate a utilizzare la funzione commenti se avete qualche dubbio. Buona visione.

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Guida: come registrare un trecentino su d-flight

Una delle novità più importanti apportate in quest’ultimo periodo sulla piattaforma d-flight, l’hub per tutti gli operatori droni che siano professionisti o ricreativi, è la modifica alle tariffe legate al QR Code obbligatorio, fattispecie normativa entrata in vigore il 1° marzo per i professionisti e dal 1° luglio per i ricreativi con la prevista attuazione del Regolamento Europeo droni. Ricordiamo che sono esenti da QR Code i droni con MTOM inferiore a 250 grammi utilizzati per sole finalità ricreative.

Il cambio delle tariffe, stabilite da ENAC sebbene il portale d-flight sia mantenuto da ENAV, ha portato a questa nuova definizione dei costi. La leggiamo nella pagina Tariffe del portale:

Operazioni non specializzate

QR Code Base, per singolo drone (IVA inclusa)

Ricreativi

6

  • Droni con MTOM sopra i 250 grammi
Tariffe d-flight
Operazioni specializzate

QR Code Pro per impieghi in operazioni specializzate critiche o critiche in scenari standard, per singolo drone (IVA inclusa)

Professionisti critici e non critici

96

  • Droni con MTOM sopra i 250 grammi
  • Droni non inoffensivi
Tariffe d-flight

QR Code Base per impieghi in operazioni specializzate non critiche, per singolo drone (IVA inclusa)

Professionisti non critici

6

  • Droni con MTOM sotto i 250 grammi
  • Droni conformi agli art. 12.1 e 12.5 di ENAC (trecentini e inoffensivi)
Tariffe d-flight

Dal riepilogo si capisce la nuova tariffazione: purtroppo non è chiaro se chi ha pagato il qr-code prima di questa modifica, stante che l’obbligo scattava dal 1° marzo per i professionisti, andrà incontro a qualche forma di rimborso o sconto sui futuri abbonamenti o servizi.

Di seguito viene illustrato il processo per registrare correttamente un drone trecentino, ma la procedura è identica per qualsiasi drone modificando le opportune voci.

Associare il drone su d-flight

Questo tutorial prevede che siate già operatori correttamente registrati sul portale. I professionisti dovranno registrarsi come operatori specializzati pagando €24 IVA inclusa l’anno. Se non hai ancora fatto questo passaggio, t’invitiamo a prendere visione delle nostre precedenti guide:

Completati questi passaggi, colleghiamoci a d-flight e tramite il menù iniziale scegliamo l’opzione 2 “Associa un drone”. Affinché si possa procedere è necessario che il drone sia già presente nelle liste di ENAC, ovvero sia stato già dichiarato.

A questo punto verrete reindirizzati al pannello per inserire un drone già dichiarato. Nell’esempio che stiamo portando avanti avrete bisogno di questi dati:

  • Nome del drone: il nome SPR con cui il drone è stato dichiarato ad ENAC. Può essere recuperato nell’elenco operatori disponibile pubblicamente sulle pagine dell’Ente
  • Produttore drone: se il drone è stato registrato da terzi (ad es. la modifica e la pratica sono state eseguite da Fly To Discover), si dovrà selezionare il corrispondente nome del produttore. Anche questo dato è presente nell’elenco operatori. Se la modifica al drone è stata fatta da voi, dovrete selezionare “autocostruttore”
  • Modello drone: in quest’ultimo caso si attiveranno le voci del menù e selezioneremo (nel caso di uno Spark) la voce CUSTOMSPARKLE300ART.12.5
  • Stato: pronto al volo
  • MTOM: si selezionerà automaticamente la voce 0,299
  • Provvedere al check della voce “Sono operatore di questo drone”
  • Flight Controller: il corrispondente numero che potete leggere tramite l’app DJI GO4
  • GCS: il numero del radiocomando, che potete leggere tramite l’app DJI GO4 o sull’etichetta del radiocomando
  • APR: il seriale del drone, ovvero il corrispondente nome/numero che avete attribuito al drone così come presente nell’elenco operatori
  • Provvedere al check della voce “Questo drone è non offensivo”

A questo punto clicchiamo su salva e il drone sarà inserito all’interno della nostra flotta.

Acquista i DCoin per il qr-code

Se entriamo nella pagina della nostra flotta, possiamo selezionare il drone appena inserito e noteremo che il qr-code è disabilitato: se non avete credito sufficiente per attivarlo, il portale attiva il pulsante per andare ad acquistare i D-Coin.

Si verrà reindirizzati sullo shop di d-flight, gestito tramite open cart ma purtroppo diverso dalla web-app. Si dovrà effettuare un nuovo login attraverso l’inserimento dell’email con la quale vi siete registrati su d-flight e la corrispondente password. Non è necessaria un’altra registrazione. All’interno dello shop, per effetto delle modifiche tariffarie, dovete selezionare il “Pacchetto D-Coin per QR Code BASE” corrispondente a 6 D-Coin ovvero €6 IVA inclusa. Il pacchetto sarà inserito nel carrello della spesa e potrà essere acquistato con le modalità già viste le tutorial linkato in precedenza.

Tutti gli acquisti effettuati sul d-flight marketplace vengono regolarmente fatturati da ENAV tramite fatturazione elettronica e IVA al 22% inclusa nel prezzo, se siete professionisti.

Attiva il QR code

Completato l’acquisto dei 6 D-Coin siete pronti per tornare nella web-app di d-flight. Rientrare nella vostra flotta, selezionate il drone appena associato e vi troverete davanti a questa schermata. Ora che avete i crediti necessari, è attivo il pulsante “Attiva QR Code BASE”. Clicchiamoci sopra.

Prima che la procedura sia completa, vi viene richiesta conferma della spesa, e naturalmente si dovrà premere su OK. Bisogna ricordare che questa operazione è irreversibile, una volta associato il QR Code al drone non si può tornare indietro né essere rimborsati. Abbiate dunque la certezza che tutti i dati del drone siano correttamente inseriti perché una volta attivato il QR Code, un’eventuale modifica del drone richiederà una nuova registrazione completa.

Stampa il QR Code

Una volta attivato il QR Code, si dovrà procedere alla stampa, tramite l’apposito pulsante che si attiva nella pagina del drone. Il sistema di default aprirà la pagina di stampa, e consigliamo tramite le opzioni del browser di stampare il QR Code in formato PDF. Dal PDF potrete poi estrarre l’immagine e comporre la vostra targhetta da applicare sia sul drone che sul radiocomando.

A questo punto siete pronti e in regola per poter effettuare la vostra operazione specializzata se professionisti, o volo ricreativo se non professionisti.

Se incontri qualche difficoltà utilizza la sezione commenti che trovi in fondo alla pagina.

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Fino al 30 settembre divieto di volo sulle spiagge con i droni

Fino al 30 settembre divieto di volo sulle spiagge con i droni

Come ogni anno, anche in questo 2020 il 1° giugno scatta il divieto di sorvolo delle spiagge a quote inferiori a 300 metri. La prescrizione è contenuta nelle Regole dell’aria Italia Ed. 3 così come deliberate da ENAC nel dicembre 2016. Al paragrafo RAIT.5006 leggiamo:

RAIT.5006 Altezze minime per il sorvolo delle spiagge

Fatto salvo quanto previsto da SERA.5005 f), tranne quando sia necessario per il decollo o l’atterraggio su aeroporti costieri, dal 1° giugno al 30 settembre compresi, un volo VFR non deve essere effettuato al di sopra delle spiagge, entro 100 m da entrambi i lati della linea di costa, ad un’altezza inferiore a 300 m (1 000 ft). Tale prescrizione non si applica agli aeromobili di Stato e di soccorso.

Nonostante dunque il coronavirus, per i prossimi 4 mesi, fino al 30 settembre, non sarà consentito ai droni in quanto aeromobili in volo VFR (Visual Flight Rule, che si differenzia dall’IFR ovvero dall’Instrument Flight Rule), che siano usati per uso professionale o in modo ricreativo, il sorvolo delle spiagge, stante che l’altezza massima di volo stabilita dalla Circolare ATM-09 impone i 120 metri, che verranno ribaditi con l’entrata in vigore del Regolamento Europeo droni, ad oggi previsto per il 1° luglio 2020. Il divieto di volo comprende un’area che si estende da 100 metri all’interno fino a 100 metri verso il mare rispetto la linea di costa. Alla base di questo divieto vi è la necessità di proteggere il naturale e spontaneo affollamento, oltreché imprevedibile e non programmato, da riprese che se non opportunamente dichiarate potrebbero anche ledere la privacy.

Divieto di volo lungo la costa, non solo le spiagge

Non è stato mai chiarito tuttavia perché la cartografia aeronautica riporti il divieto di volo lungo l’intera costa, nonostante la norma parli esplicitamente di spiagge, che rappresentano meno del 50% della costa italiana, ca. 3300 Km sui complessivi 7500 Km, che dunque in maggioranza sono costituiti da coste alte di varia morfologia. Dobbiamo inoltre precisare che la linea di costa presa a riferimento è quella ufficiale, non visibile a occhio nudo (non va confusa con la linea del mare, o la battigia, etc.)

A ribadire questo divieto è stata aggiornata anche la cartografia ufficiale del portale d-flight.it, come vediamo sulla seguente immagine, dove possiamo riconoscere una sottile linea rossa che corre lungo la costa:

Chi può volare sulle spiagge d’estate?

Attestato che le Regole dell’aria si applicano agli aeromobili, ne sono esentati aeromodelli (come i droni racer) e droni giocattolo. Tuttavia mentre questi ultimi sono rarissimi sul mercato, gli aeromodelli sicuramente più diffusi potranno volare solo nel rispetto del Regolamento ENAC ed. 3 (ufficialmente Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto) sezione VII art. 35 comma 3 paragrafo b-2:

sia effettuata in aree opportunamente selezionate dall’aeromodellista, fino ad un’altezza massima di 70 m AGL entro un raggio massimo di 200 m, in zone non popolate, sufficientemente lontano da edifici, infrastrutture e installazioni
al di fuori di ATZ, CTR, aree R e P

Le sanzioni per la violazione del divieto

Naturalmente la violazione del divieto potrebbe portare a spiacevoli conseguenze: oltre al rischio di una denuncia per violazione delle regole aeronautiche, magari perché non si è in possesso dell’attestato, della necessaria assicurazione o dei dovuti permessi (tanto maggiore quanto la massa al decollo del drone), l’impatto più immediato a cui si va incontro è il sequestro del drone.

E i professionisti? E i ricreativi?

Gli operatori SAPR che svolgono operazioni specializzate non critiche o critiche, quindi voli di tipo professionale, dovranno essere autorizzati a svolgere la loro missione di volo tramite richiesta di NOTAM ad ENAC, effettuata con Modello ATM-09 “Riserva di spazio aereo per operazioni con APR” da inviare via PEC con 30 giorni di anticipo rispetto alla data del volo e dietro pagamento della tariffa N57 €94 attraverso i servizi online. Per gli operatori SAPR che svolgono operazioni non specializzate non critiche, quindi voli di tipo ricreativo, non è possibile dire se vi sarà questa possibilità, stante che è il primo anno che si applica tale regola a questo tipo di missioni.

Nessuna deroga da ENAC?

Nel corso del 2020, ENAC ha già stabilito alcune deroghe per il volo di particolari tipologie di droni. In un anno funestato dal coronavirus che ha visto crollare il mercato degli APR, potrebbe essere una buona idea sospendere, a determinare condizioni e con precise prescrizioni (ad es. limitatamente ai soli droni trecentini o con massa inferiore a 250 grammi), la RAIT.5006, stante che quest’anno sulle spiagge italiane non sono previste le folle e gli assembramenti che abbiamo conosciuto negli anni passati. Potrebbe essere una buona occasione per far muovere un po’ il mercato e abbassare il costo dei servizi per tutti i lidi e resort in cerca di pubblicità (magari per testimoniare visivamente quanto fatto per il rispetto delle regole anti contagio), oltre che per cercare di combattere l’abusivismo che in periodi di forte crisi economica rischia di esplodere.

Negli anni passati purtroppo ENAC non ha mai concesso questa deroga, che sia l’anno giusto?

Posted by The Staff in Droni