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Fino al 30 settembre divieto di volo sulle spiagge con i droni

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Come ogni anno, anche in questo 2020 il 1° giugno scatta il divieto di sorvolo delle spiagge a quote inferiori a 300 metri. La prescrizione è contenuta nelle Regole dell’aria Italia Ed. 3 così come deliberate da ENAC nel dicembre 2016. Al paragrafo RAIT.5006 leggiamo:

RAIT.5006 Altezze minime per il sorvolo delle spiagge

Fatto salvo quanto previsto da SERA.5005 f), tranne quando sia necessario per il decollo o l’atterraggio su aeroporti costieri, dal 1° giugno al 30 settembre compresi, un volo VFR non deve essere effettuato al di sopra delle spiagge, entro 100 m da entrambi i lati della linea di costa, ad un’altezza inferiore a 300 m (1 000 ft). Tale prescrizione non si applica agli aeromobili di Stato e di soccorso.

Nonostante dunque il coronavirus, per i prossimi 4 mesi, fino al 30 settembre, non sarà consentito ai droni in quanto aeromobili in volo VFR (Visual Flight Rule, che si differenzia dall’IFR ovvero dall’Instrument Flight Rule), che siano usati per uso professionale o in modo ricreativo, il sorvolo delle spiagge, stante che l’altezza massima di volo stabilita dalla Circolare ATM-09 impone i 120 metri, che verranno ribaditi con l’entrata in vigore del Regolamento Europeo droni, ad oggi previsto per il 1° luglio 2020. Il divieto di volo comprende un’area che si estende da 100 metri all’interno fino a 100 metri verso il mare rispetto la linea di costa. Alla base di questo divieto vi è la necessità di proteggere il naturale e spontaneo affollamento, oltreché imprevedibile e non programmato, da riprese che se non opportunamente dichiarate potrebbero anche ledere la privacy.

Divieto di volo lungo la costa, non solo le spiagge

Non è stato mai chiarito tuttavia perché la cartografia aeronautica riporti il divieto di volo lungo l’intera costa, nonostante la norma parli esplicitamente di spiagge, che rappresentano meno del 50% della costa italiana, ca. 3300 Km sui complessivi 7500 Km, che dunque in maggioranza sono costituiti da coste alte di varia morfologia. Dobbiamo inoltre precisare che la linea di costa presa a riferimento è quella ufficiale, non visibile a occhio nudo (non va confusa con la linea del mare, o la battigia, etc.)

A ribadire questo divieto è stata aggiornata anche la cartografia ufficiale del portale d-flight.it, come vediamo sulla seguente immagine, dove possiamo riconoscere una sottile linea rossa che corre lungo la costa:

Chi può volare sulle spiagge d’estate?

Attestato che le Regole dell’aria si applicano agli aeromobili, ne sono esentati aeromodelli (come i droni racer) e droni giocattolo. Tuttavia mentre questi ultimi sono rarissimi sul mercato, gli aeromodelli sicuramente più diffusi potranno volare solo nel rispetto del Regolamento ENAC ed. 3 (ufficialmente Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto) sezione VII art. 35 comma 3 paragrafo b-2:

sia effettuata in aree opportunamente selezionate dall’aeromodellista, fino ad un’altezza massima di 70 m AGL entro un raggio massimo di 200 m, in zone non popolate, sufficientemente lontano da edifici, infrastrutture e installazioni
al di fuori di ATZ, CTR, aree R e P

Le sanzioni per la violazione del divieto

Naturalmente la violazione del divieto potrebbe portare a spiacevoli conseguenze: oltre al rischio di una denuncia per violazione delle regole aeronautiche, magari perché non si è in possesso dell’attestato, della necessaria assicurazione o dei dovuti permessi (tanto maggiore quanto la massa al decollo del drone), l’impatto più immediato a cui si va incontro è il sequestro del drone.

E i professionisti? E i ricreativi?

Gli operatori SAPR che svolgono operazioni specializzate non critiche o critiche, quindi voli di tipo professionale, dovranno essere autorizzati a svolgere la loro missione di volo tramite richiesta di NOTAM ad ENAC, effettuata con Modello ATM-09 “Riserva di spazio aereo per operazioni con APR” da inviare via PEC con 30 giorni di anticipo rispetto alla data del volo e dietro pagamento della tariffa N57 €94 attraverso i servizi online. Per gli operatori SAPR che svolgono operazioni non specializzate non critiche, quindi voli di tipo ricreativo, non è possibile dire se vi sarà questa possibilità, stante che è il primo anno che si applica tale regola a questo tipo di missioni.

Nessuna deroga da ENAC?

Nel corso del 2020, ENAC ha già stabilito alcune deroghe per il volo di particolari tipologie di droni. In un anno funestato dal coronavirus che ha visto crollare il mercato degli APR, potrebbe essere una buona idea sospendere, a determinare condizioni e con precise prescrizioni (ad es. limitatamente ai soli droni trecentini o con massa inferiore a 250 grammi), la RAIT.5006, stante che quest’anno sulle spiagge italiane non sono previste le folle e gli assembramenti che abbiamo conosciuto negli anni passati. Potrebbe essere una buona occasione per far muovere un po’ il mercato e abbassare il costo dei servizi per tutti i lidi e resort in cerca di pubblicità (magari per testimoniare visivamente quanto fatto per il rispetto delle regole anti contagio), oltre che per cercare di combattere l’abusivismo che in periodi di forte crisi economica rischia di esplodere.

Negli anni passati purtroppo ENAC non ha mai concesso questa deroga, che sia l’anno giusto?

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