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DJI Phantom 4 Pro V2.0 di nuovo in produzione

Oggi 7 gennaio 2020 DJI ha annunciato che è di nuovo acquistabile il DJI Phantom 4 Pro V2.0 del quale come ricorderete era stata sospesa la produzione tempo addietro. Il più avanzato drone prosumer DJI può dunque tornare a solcare i cieli italiani, ed è un'ottima notizia anche per i già possessori del velivolo in quanto questo conferma anche che continua la produzione delle componenti e quindi dei pezzi di ricambio.

Su questo drone c'è poco da aggiungere, ne ricordiamo le principali caratteristiche tecniche:

  • Sensore CMOS 1"
  • Riprese video in 4K/60fps (100 Mbps di bit-rate) e fotografie da 20MP
  • Sistema di trasmissione HD con OcuSync 2.0
  • Obiettivo f/2.8-11 grandangolare (24 mm equivalente) con otturatore meccanico
  • Velocità di 72 Km/h in modalità Sport
  • Diverse modalità di volo intelligenti con in particolare l'Active Track
  • Sensori rilevamento ostacoli in 5 direzioni ed evitamento in 4 direzioni
  • FlightAutonomy: consente al drone di aggirare un ostacolo riprendendo la rotta stabilita in precedenza
  • Autonomia di volo di 30 minuti ca.

Prezzo e dove acquistare

Il prezzo del Phantom 4 Pro V2.0 non è variato rispetto al passato. Per il mercato europeo le quotazioni sono le seguenti, con disponibilità immediata presso lo store ufficiale DJI:

Le edizioni che includono i DJI Goggles Racing Edition sono attualmente in offerta.

Ricordiamo che acquistando sullo store ufficiale DJI il cliente riceve un cash back pari all'1% della spesa effettuata sotto forma di credito per futuri acquisti. Le spese di spedizione per acquisti superiori a €99 sono gratuite. Inoltre per i possessori di partita IVA abilitati VAT c'è la possibilità di acquistare il prodotto in reverse charge, quindi senza addebito dell'IVA (bisogna fare apposita richiesta a DJI).

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DJI Osmo mobile 3: caratteristiche e guida

Osmo Mobile 3 è la terza generazione dei gimbal manuali per stabilizzare le riprese effettuate e creare filmati fluidi con smartphone proposto da DJI. Si tratta del primo gimbal pieghevole che introduce importanti novità rispetto alle due precedenti versioni.

Oltre a essere foldable, è più leggero (405 grammi) e si presenta con una nuova app, la DJI Mimo,  che presenta funzionalità più in linea con i creatori di contenuti video, come Panorama, Timelapse, Slow-motion. L'ActiveTrack 3.0, l'Hyperlapse e la modalità Sport completano il quadro delle funzionalità intelligenti. Con la modalità Storie sarà possibile editare il filmato direttamente via app per una condivisione più veloce, grazie ai template predefiniti e agli stickers. Inoltre adesso è facile passare dalla modalità con telefono orizzontale alla modalità con telefono verticale: è sufficiente premere il tasto M. Di conseguenza anche il bilanciamento dello smartphone è più semplice (come potete vedere dal video dimostrativo sottostante: come prevede la normativa GDPR è necessario il consenso preventivo per attivare i video di Youtube).

Osmo Mobile 3 presenta anche un comodo tasto laterale che consente di praticamente uno zoom elettronico fino a 3x, compatibile solo con app Mimo o app dedicate.

DJI Mimo: attivazione e custom settings

Il primo passo è scaricare l'applicazione, necessaria ad attivare l'Osmo Mobile 3 la prima volta che verrà acceso. DJI Mimo è un’app completa che ti offre strumenti potenti e intuitivi per rendere perfette le tue creazioni. Con opzioni come HD Live View durante la registrazione video, e le modalità intelligenti, DJI Mimo è la soluzione tutto-in-uno che ti lascerà riprendere, modificare e condividere i tuoi momenti più belli, con la sola punta delle dita. È compatibile per iOS 10 (App Store) o superiore e Android 7.0 (Google Play Store) o superiore. Purtroppo l'app non è leggerissima quindi si consiglia verificare lo spazio libero sul proprio telefono prima di procedere.

Una volta installata al primo avvio potete inserire le credenziali del proprio account DJI, in tal modo il seriale del vostro Osmo verrà collegato al vostro account e partirà anche la garanzia. Per collegare il gimbal allo smartphone è necessario attivare il Bluetooth: Osmo Mobile 3 utilizza l'ultima tecnologia disponibile, il Bluetooth Low Energy 5.0. In pochi secondi il dispositivo sarà accoppiato al vostro dispositivo Prima di attivare il prodotto sarà necessario bilanciare lo smartphone sull'Osmo: il processo è unico, perché poi sarà sufficiente premere il tasto M per passare da orizzontale a verticale e viceversa. Una volta avviato se lo smartphone è connesso a internet l'app controllerà la presenza di eventuali nuovi firmware e vi consentirà di installarli facilmente senza la necessità di collegare l'Osmo al PC. Si consiglia di installare nuovi firmware con sufficiente carica della batteria. Durante l'installazione il LED lampeggerà alternativamente verde e rosso: dopo qualche minuto, la barra di progresso raggiungerà il 100% e il dispositivo si riavvierà.

Quando si accede la prima volta all'app vi viene chiesto di attivare alcune impostazioni "predefinite": potete scegliere se attivare il Glamour Effects, attivare la Grid a schermo, impostare la funzione del pulsante M (tra switch Photo/Recording o Quick Menu).

DJI Mimo custom settings

Modalità Storia

Osmo Mobile 3 è uno stabilizzatore e pertanto può funzionare con tutte le app di ripresa video. Ovviamente alcuni automatismi come il tasto rec che avvia la registrazione o scattano la foto saranno disponibili soltanto sulle app compatibili. Se si utilizza la DJI Mimo, si può avere accesso alla modalità Storia che è certamente la funzionalità più innovativa per i creativi rispetto ai gimbal precedenti. La modalità Storia utilizza modelli creativi predefiniti e aiuta gli utenti a creare brevi sequenze cinematografiche con il minimo sforzo. Per creare un video con la modalità Storia, seleziona un modello, quindi scatta ogni clip singolarmente. DJI Mimo posizionerà automaticamente gli scatti insieme a transizioni creative e musica per creare un video unico.

Selfie automatici con i gesti

Come si possono automatizzare le autoriprese o gli autoscatti (anche noti come selfie) con l'Osmo Mobile 3? L'app DJI Mimo supporta i gesti: per attivare il gesture control bisogna andare nel menu e selezionare l'apposita voce. Attenzione: non è possibile avere attivo contemporaneamente l'ActiveTrack e il gesture control. Questo perché il gesture control attiva il tracciamento automatico: quando con il gesto del "palm" o della "V" con le dita viene avviata la registrazione video, l'app traccerà il volto e ne seguirà gli spostamenti quando vi muovete.

DJI Mimo gesture control

Compatibile con action cam

Osmo Mobile 3 non è solo una gimbal per smartphone, ma tramite opportuni accessori può essere una gimbal anche per action cam. Con il PGYTECH Action Camera Adapter+ for Mobile Gimbal è possibile utilizzare la serie Osmo Mobile (1, 2, 3) per renderla compatibile con Osmo Action, GoPro dalla 3 alla 7, ZIAO YI e YI 4K.

Abbiamo tuttavia notato che non tutti i modelli calzano a pennello: ad esempio la GoPro 4 non viene bloccata dal meccanismo di chiusura. Questo non solo implica che non c'è alcuna stabilizzazione, ma anche che la camera può scivolare a terra. Naturalmente si può compensare questo problema con un piccolo spessore di pochi millimetri, utilizzando ad esempio della schiuma foam o una lastrina di polistirolo opportunamente tagliata.

Naturalmente il comando di scatto foto / registrazione video della OM3 non saranno compatibili con la Cam, né lo zoom laterale, ma si potrà continuare a usare il tasto M per passare da portrait a landscape e ovviamente il joystick per muovere la camera in modo stabilizzato.

PGYTECH action camera adapter+

Perché comprarlo e dove acquistarlo

DJI Osmo Mobile 3 è lo stato dell'arte della stabilizzazione dei video con smartphone tramite gimbal a mano. Ergonomia migliorata, maggiore versatilità, nuova app con più funzioni. Nella versione combo anche un treppiede che vi consente di utilizzare la gimbal su un tavolo e una comoda borsa per il suo trasporto.

A chi è destinata questa gimbal: a tutti i creativi che lavorano con i video, dai vlogger ai creatori di contenuti, a tutti coloro che hanno bisogno di un supporto stabile per registrare video, che si sia in vacanza oppure a passeggio. Il prezzo assolutamente compatitivo lo rende un accessorio indispensabile, nonché un ottimo regalo per qualsiasi occasione.

Se dobbiamo trovare un difetto alla OM3, non possiamo non segnalare l'impossibilità attuale di effettuare dei live streaming sulle piattaforme social, come invece era possibile fare con la DJI GO abbinata alla OM1 e alla OM2. Siamo convinti che prima o poi questa mancanza sarà sistemata, considerando la gioventù della DJI Mimo e dunque i futuri sviluppi cui l'app andrà incontro. Naturalmente nulla vieta di fare gli streaming live direttamente dalle app delle piattaforme, perdendo gli automatismi dei pulsanti ma guadagnando in stabilizzazione video.

Fino al 29 dicembre 2019 Osmo Mobile 3 è in offerta. Vi consigliamo di acquistarlo sullo store ufficiale italiano (spedizione da Roma), per essere certi della garanzia e dell'assistenza certificata, oppure sullo store ufficiale DJI (spedizione dall'estero):

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Arrivano i DJI Winter Sale: tanti prodotti a prezzi scontati

È iniziata la Winter Holiday Sale targata DJI: dal 22 novembre al 29 dicembre sconti fino al 29% su tanti prodotti della casa cinese. In occasione del Black Friday è in sconto anche il drone Mavic 2 Pro e nella versione con DJI Smart Controller.

Ecco la lista completa dei prodotti in promozione:

DJI OSMO POCKET + ASTA ESTENSIBILE IN OMAGGIO (valore di €75)

€359

€309

DJI OSMO ACTION

€379

€279

DJI GOGGLES RACING EDITION (RE)

€599

€499

DJI MAVIC 2 PRO con DJI SMART CONTROLLER

€1999

€1809

DJI MAVIC 2 PRO

€1499

€1349

DJI FPV AIR UNIT

€189

€149

DJI RYZE TELLO IRON MAN EDITION

€139

€99

DJI RYZE TELLO

€109

€89

DJI RYZE TELLO BOOST COMBO

€159

€119

DJI RONIN-S ESSENTIAL KIT

€499

€439

DJI RONIN-S STANDARD KIT

€749

€599

DJI RONIN-SC

€359

€319

Cliccando sulle figure sarai reindirizzato al DJI-ARS, lo store ufficiale italiano che garantisce il massimo livello di garanzia e competenza tecnica sui prodotti DJI.

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Quale drone DJI scegliere (novembre 2019)

L'uscita del nuovo DJI Mavic Mini, unitamente all'uscita di produzione delle linee Phantom e Spark, ha modificato il mercato della casa cinese, con una tendenza che sembra quella di un abbassamento dei prezzi in favore dei consumatori. Il nuovo drone infatti si colloca nella fascia consumer, ad un prezzo inferiore rispetto al defunto Spark: se consideriamo che anche il Mavic 2 Pro ha un costo più basso rispetto al Phantom 4 Pro che idealmente sostituisce, non stupirebbe se il successore del Mavic Air in vista del nuovo Regolamento EASA che entrerà in vigore a luglio 2020 avesse anch'esso un prezzo più basso, magari collocato a €599 o €649.

Infografica: il mercato DJI dei droni

La nuova segmentazione del mercato DJI la si può tradurre in questo modo:

  • DJI-Ryze Tello: drone entry-level per progetti didattici e piccoli voli anche indoor. Buon apparato fotografico, non fruibile per video (qualità meno che amatoriale).
  • DJI Mavic Mini: drone consumer con un ottimo apparato video-fotografico. La nuova app DJI Fly sembra un'applicazione con funzionalità davvero basiche. Non ha i waypoint come non li aveva lo Spark, bisognerà capire se verranno introdotti con app di terze parti come Litchi. In caso contrario potrebbe essere un drone limitato per applicazioni professionali (aerofotogrammetria solo manuale per es.).
  • DJI Mavic Air: drone consumer avanzato più "antico" prodotto dalla casa cinese ancora in commercio. Abbinato alla Litchi app è un drone ottimo per riprese video-fotografiche.
  • DJI Mavic 2: droni prosumer nelle versioni Zoom e Pro. In questo momento rappresentano i droni di punta della casa cinese, con il meglio della tecnologia oggi a disposizione. Per applicazioni professionali lo Zoom può essere usato per le videoispezioni mentre il Pro grazie al sensore Hasselblad garantisce fotografie di qualità eccezionale.
  • DJI Inspire 2: drone professional dedicato alle riprese cinematografiche. Al solo drone bisogna aggiungere le gimbal, certamente non economiche. La versione Cinema Premium Combo costa oltre €23.000

I citati droni possono essere usati come SAPR se vengono dichiarati a ENAC e il pilota possiede l'attestato di volo e acquisisce le relative autorizzazioni per volare in zone Regolamentate, Proibite, Pericolose, ATZ, etc.

Tello e Mavic Mini rientrano nella categoria dei droni con MOD (Massa Operativa al Decollo) < 300 grammi: operano in scenari operativi che sono sempre non critici, al pilota non è richiesto il possesso di un attestato di volo. Con il futuro Regolamento EASA rientreranno nella open category A1C0: potranno volare fino al 2022 senza identificazione elettronica, senza attestato di volo, anche in ambito urbano tranne che sopra gli assembramenti, ma gli operatori dovranno essere comunque registrati. Non è ancora dato sapere se comunque ENAC vorrà che anche questi piloti acquisiscano una qualche forma di alfabetizzazione aeronautica.

Mavic Air rientra nella categoria dei droni con MOD > 300 grammi < 2 Kg: opera in scenari operativi che sono non critici o critici a seconda della situazione, al pilota è richiesto il possesso del relativo attestato di volo. Con il futuro Regolamento EASA rientrerà nella open category A1C1: fino al 2022 potrà volare anche in scenari urbani tranne che sopra gli assembramenti, il pilota dovrà avere almeno 14 anni e superare un test online, dovrà essere registrato e avere un identificatore elettronico se richiesto.

La famiglia Mavic 2 rientra nella categoria dei droni con MOD > 300 grammi < 2 Kg: opera in scenari operativi che sono non critici o critici (S1, S4, S6) a seconda della situazione, al pilota è richiesto il possesso del relativo attestato di volo. Con il futuro Regolamento EASA rientrerà nella open category A2C2: fino al 2022 potrà volare anche in scenari urbani a patto di mantenere una distanza di almeno 20 metri dalle persone, il pilota dovrà avere almeno 16 anni e superare un test online con uno skill test presso un centro, il drone dovrà essere registrato e avere un identificatore elettronico.

L'Inspire 2 rientra nella categoria dei droni con MOD potenzialmente > 4 Kg (4250 grammi da specifica tecnica DJI): opera in scenari operativi che sono non critici o critici (S2, S4, S6) a seconda della situazione, al pilota è richiesto il possesso del relativo attestato di volo. Con il futuro Regolamento EASA rientrerà nella open category A3C3: fino al 2022 potrà volare anche in scenari urbani a patto che nell'area delle operazioni non siano coinvolte persone estranee, il pilota dovrà avere almeno 16 anni e superare un test online con uno skill test presso un centro, il drone dovrà essere registrato e avere un identificatore elettronico.

Attualmente non sono ancora note le tipologie di open category specific e certified previste dal Regolamento EASA in qualche modo assimilabili ai nostri scenari standard critici.

Scegliere un drone DJI

La scelta di un drone è dettata da moltissimi fattori che difficilmente possono essere racchiusi in un algoritmo. Prezzo, forma, peso, portabilità, dimensioni, capacità tecniche sono le principali cinque variabili che mescolate fra loro forniscono un'infinita possibilità di scelta. Vediamo innanzitutto il confronto tra le specifiche tecniche principali dei droni della famiglia Mavic:

Caratteristiche Mavic Mini Mavic Air Mavic 2 Zoom Mavic 2 Pro
Peso al decollo 249 grammi 403 grammi 905 grammi 907 grammi
Dimensioni Piegato:
140mm x
82mm x
57mm

Aperto:
160mm x
202mm x
55mm

Piegato:
168mm x
83mm x
49mm

Aperto:
168mm x
184mm x
64mm

Piegato:
214mm x
91mm x
84mm

Aperto:
322mm x
242mm x
84mm

Piegato:
214mm x
91mm x
84mm

Aperto:
322mm x
242mm x
84mm

Velocità massima in sport mode 46,8 Km/h 68,4 Km/h 72 Km/h 72 Km/h
Tempo di volo reale 26 minuti 18 minuti 27 minuti 27 minuti
Camera 1/2.3″ CMOS 12MP 1/2.3″ CMOS 12MP 1/2.3″ CMOS 12MP 1″ CMOS 20MP
Dimensione foto 4:3: 4000 × 3000 JPEG
16:9: 4000 × 2250 JPEG
4:3: 4056 × 3040 DNG
16:9: 4056 × 2280 DNG
4:3: 4000 × 3000 DNG 5472 × 3648 DNG
Dimensione video massima 2.7K:2720×1530 24/25/30p 40 Mbps MP4 4K:3840×2160 24/25/30p 100Mbps MP4 4K:3840×2160 24/25/30p 100Mbps MP4 4K:3840×2160 24/25/30p 100Mbps MP4
Storage interno - 8GB 8GB 8GB
Sensori Inferiori Avanti / Dietro / Inferiori Omnidirezionali Omnidirezionali
Trasmissione e distanza WiFi avanzato CE: 2000m WiFi avanzato CE: 2000m OcuSync 2.0 CE: 5000m OcuSync 2.0 CE: 5000m
Prezzo € 399 €849 €1249 €1449

Queste le principali caratteristiche dei droni da scegliere per diventare operatori APR. Entriamo nel dettaglio delle singole differenze.

DJI Mavic 2 Pro

Prezzo e camera

Su queste due caratteristiche c'è poco da dire: la tabella prezzi è indicativa, e il prezzo naturalmente incide sulle capacità della camera, il principale elemento da considerare quando si vuole acquistare un drone (dal momento che il primo intento è usarlo per le riprese e non per il trasporto di oggetti). La L1D-20c Hasselblad camera che equipaggia il Mavic 2 Pro con i suoi 20MP batte senza smentita i 12MP delle altre camere, per altro con sensore più piccolo: in generale il sensore è anche di qualità nettamente superiore, ed è certamente l'ideale per i fotografi. Pur avendo l'otturatore elettronico, è l'unico ad avere un diaframma regolabile f/2.8-f/11.

Il Mavic 2 Zoom ha dalla sua l'essere il primo drone dotato di zoom meccanico 2x che diventa 4x digitale fino a una focale equivalente di 96 mm. Grazie all'autofocus di tipo hybrid risulta essere il 40% più veloce rispetto ai suoi predecessori, ed è certamente il drone ideale per i creativi dei video e i vlogger.

Ovviamente il più penalizzato è il Mavic Mini: le fotografie sono ottime, ma solo in JPEG. Il video ha un bitrate relativamente basso, solo 40Mbps rispetto ai 100Mbps degli altri droni. La qualità ne risente: inoltre il formato video è limitato a 2.7K: non sarebbe stato possibile appesantire la piccola CPU del carico necessario a elaborare un video 4K. Rispetto allo Spark tuttavia guadagna in dimensioni e nella possibilità di poter registrare i video in qualità nativa PAL, cioè a 24/25fps.

Fotografia e volo intelligente

Diciamo la verità, acquistare un drone che si pilota soltanto a mano è decisamente un errore: sono tante le situazioni dove è consigliato un volo automatico, si pensi ai rilievi aerofotogrammetrici di grandi estensioni di terreno o alle riprese di particolari location. Tutti i droni hanno finalmente la stabilizzazione meccanica a 3 assi, quindi la stabilità dei video è assicurata per tutte le versioni.

Il Mavic Mini non è dotato né di waypoint né di follow me né tanto meno di object tracking. Ha però le modalità QuickShot che includono Dronie, Circle, Helix, e Rocket; in più è dotato del CineSmooth Mode, simile al Tripod Mode già visto sullo Spark, funzione che abbassa i PID consentendo al drone una bassa velocità controllata per manovre più precise e stabili.

Il Mavic Air ha, oltre all'ActiveTrack e ai QuickShots, le SmartCapture con il TapFly, che consente all'operatore di far volare il drone semplicemente con un tap sullo schermo dell'app DJI GO4.

Se però si vuole qualcosa di più avanzato, bisogna salire di grado: i Mavic 2 vantano i QuickShots che includono HyperLapse, HyperLight, l'ActiveTrack 2.0, la modalità Panorama, il POI 2.0, waypoint 2.0 e Dolly Zoom (solo Mavic 2 Zoom).

Ricordiamo che molte funzionalità aggiuntive possono essere fruibili tramite app di terze parti, in particolare con la Litchi app.

Sulle capacità video-fotografiche il discorso va approfondito tenendo in conto le seguenti specifiche, similmente a quanto si fa con una fotocamera manuale:

  • Foto: grandezza del sensore, zoom, numero di pixel, numero di colori, lunghezza focale, diaframma, formato di compressione (JPEG, RAW).
  • Video: gamma risoluzioni, fotogrammi al secondo, stabilizzazione gimbal, codec (H.264, H.265, etc.), formati di compressione (MP4, MOV).
DJI Mavic Mini folded

Performance

Quando si parla di performance di un drone, i parametri di riferimento sono autonomia di volo, velocità, stabilità del segnale video in relazione alla distanza dal pilota (noi consideriamo solo la distanza legale consentita in Italia), la sensoristica per l'evitamento ostacoli.

Il Mavic Mini non ha sensori antiostacoli, sconsigliato per i giovanissimi alle prime armi. I soli 46 Km/h di velocità massima rispetto ai 68 del Mavic Air o ai 72 dei Mavic 2 sono in parte penalizzanti per riprese sportive o soggetti in rapido movimento. Inoltre non ha l'active tracking, che in questa tipologia di riprese è di vitale importanza. In compenso può volare per oltre 25 minuti, molto più del Mavic Air.

In termini di qualità di trasmissione, tutti i droni hanno una lunga gittata, quindi le problematiche di ritorno del video a 200 metri e 60 metri d'altezza (massime distanze previste dall'attuale regolamento ENAC per il volo VLOS in Italia in CTR) che si potevano avere in determinate condizioni con lo Spark, dovrebbero sostanzialmente sparire con il Mavic Mini.

Se cercate un volo sicuro che preveda l'evitamento ostacoli in tutte le direzioni, la scelta obbligata è sui Mavic 2. È importante aggiungere che i Mavic 2 nel volo automatico hanno anche la funzione predittiva del percorso: possono cioè evitare un ostacolo aggirandolo e riprendendo la traiettoria prevista, una capacità apparsa per la prima volta con il Phantom 4 Pro.

Tutti hanno la funzione RTH Return to Home come misura di sicurezza in caso di perdita del segnale con il radiocomando, ma possiamo considerare questa una feature di serie per tutti i droni in commercio dotati di GPS.

Consigli per gli acquisti

Tutti i droni di cui abbiamo parlato in questo contributo sono soggetti alle regolamentazioni nazionali ed europee in arrivo. Nessuno infatti è considerato un drone giocattolo, nemmeno il DJI-Ryze Tello nominato all'inizio e che pesa 100 grammi.

Nel momento in cui viene pubblicato questo articolo, i droni non necessitano di registrazione se sono usati come aeromodelli: ma in questa fattispecie non possono volare all'interno di spazi regolamentati, come CTR, P, R, D, ATZ, e in tutti gli altri spazi presenti in cartografia AIP o altrimenti vietati a mezzo NOTAM.

Con l'entrata in vigore del Regolamento transitorio ENAC e soprattutto con l'entrata in vigore del Regolamento EASA a luglio 2020, sparirà la differenza tra aeromodello e aeromobile, e tutti i droni dovranno essere registrati anche se usati per scopi ricreativi, ricadendo nella fattispecie degli scenari non critici. Mentre naturalmente rimane obbligatoria la registrazione per tutti i droni usati in qualità di APR, ovvero per lavoro.

Detto questo, coloro che oggi vogliono operare senza necessità di un attestato di volo o altre necessità burocratiche, che vogliono spendere poco, ma anche per i semplici appassionati che amano portarsi un piccolo drone nello zaino, la scelta è certamente rivolta al Mavic Mini. Oggi è un drone già pronto per la categoria dei "trecentini", domani sarà pronto per la categoria dei 250 grammi. Per lavoro bisogna capire meglio le reali potenzialità: con i paraeliche originali a 360° che pensano ben 23 grammi il drone è limitato a 100 metri dal punto di decollo e l'autonomia di volo scende a ca. 18 minuti: non è chiaro se cambierà qualcosa con l'uso di paraeliche autoprogettati. Bisognerà poi attendere l'aggiornamento della Litchi app per sapere se il drone potrà volare automaticamente con missioni programmate.

In vista del Regolamento europeo, il Mavic Air con i suoi soli 403 grammi rientra nella categoria A1C1 che gli consentirà di operare facilmente in scenari urbani. È dunque un investimento per il futuro, oggi rientra comunque nella fattispecie degli APR per cui è richiesto un attestato di volo: in tal senso è dedicato più agli amatori che ai professionisti, che a parità di condizioni operative farebbero bene a investire qualcosa in più per arrivare ai Mavic 2. C'è inoltre da aspettarsi che da qui a 8 mesi DJI presenti l'evoluzione di questo piccolo drone, che sta per festeggiare i suoi 2 anni di vita.

Per i professionisti dei video e delle fotografie la scelta non può che ricadere sui Mavic 2: il prezzo non è per tutte le tasche, soprattutto le versioni Fly More Combo, ma sono i più tecnologicamente avanzati sia sotto il profilo della capacità e delle qualità di volo, sia per la qualità delle riprese.

DJI Mavic Mini Fly More Combo
499
DJI Mavic Mini
DJI Mavic Air
849
DJI Mavic Air
DJI Mavic 2 Zoom
1249
DJI Mavic 2 Zoom
DJI Mavic 2 Pro
1449
DJI Mavic 2 Pro
Posted by The Staff in Droni

DJI Mavic Mini: perché acquistarlo e dove comprarlo

DJI Mavic Mini

Dopo tanta attesa, alla fine è arrivato il nuovo drone di casa DJI: il Mavic Mini. Giunte quasi certamente al capolinea le linee Phantom e Spark, la casa cinese ha deciso di puntare tutti sulla famiglia Mavic come brand di punta per i propri velivoli volanti. Sulle potenzialità di questo piccolo drone si è già detto molto in rete dalle testate giornalistiche che hanno potuto provarlo in anteprima rispetto alla presentazione ufficiale del 30 ottobre. La sua esistenza è nota fin da agosto, quando vennero individuati dei documenti che lo riguardavano presso il Ministero dei Trasporti Giapponese. Anche a settembre sono stati visti delle richieste di brevetto in USA. Ma visto le necessità di produzione, il fatto che comincerà ad essere consegnato al pubblico a metà novembre, DJI ha voluto anticipare i tempi per cogliere il periodo natalizio sempre più imminente.

La qualità di volo è la qualità oramai pluripremiata della famiglia Mavic: il Mini sostituisce lo Spark nel segmento di mercato, ma va visto più come un Mavic Air in formato ridotto, con qualche libertà in più ma anche diverse problematiche in più. Pesa ufficialmente 249 grammi, dunque è perfetto per il mercato statunitense e per quello europeo a partire da luglio 2020. Ma in Italia per i prossimi 8 mesi?

Usare il Mavic Mini per lavoro come SAPR in Italia

Il problema fondamentale che affligge il Mavic Mini qualora lo si volesse usare per lavoro, è la questione paraeliche: vigente ancora il Regolamento ENAC, il drone rientra nella categoria APR con MOD <300 grammi, quindi con la possibilità di operare in tutti gli scenari come fossero non critici. Tuttavia i paraeliche forniti in dotazione con la versione Fly More Combo sono dei plasticotti pesanti (23,1 grammi) che limitano l'operatività del drone. Scrive infatti la stessa DJI:

DJI Mavic Mini: prescrizioni DJI per la sicurezza del volo con i paraeliche ufficiali in dotazione alla versione Fly More Combo

In pratica cosa succede: installando i paraeliche ufficiali bisogna attivare sul drone la modalità Carico attraverso lo stazionamento in hovering subito dopo essere decollati. Questa modalità limita la quota a 120 metri (ma questo non è un problema perché è comunque la quota massima prevista dalla Circolare ATM-09 dell'ENAC e ricordiamo che in CTR il limite è abbassato a 60 metri) e la distanza a soli 100 metri. Probabilmente agisce anche sui PID dei motori e delle eliche, modificando il modo di volo del Mavic Mini. Inoltre il peso supplementare limita l'autonomia di volo dai 26-27 minuti a ca. 18 minuti, un tempo comunque sufficiente se pensiamo che è abbondantemente superiore a quello dello Spark (ca. 10-12 minuti). Il Regolamento ENAC non impone l'uso di paraeliche di una qualche forma o ufficialità, infatti sia per i DJI Spark che per i Parrot Anafi è possibile utilizzare paraeliche in carbonio o in ABS/PLA autoprodotti. Ci si chiede tuttavia: se la modalità Carico è una modalità di sicurezza del drone, cosa succede con l'utilizzo di paraeliche più leggeri (ma che comunque incidono sul MOD del drone) che non attivano la modalità Carico? Siamo sicuri che il Mavic Mini in questo modo non vada incontro a scompensi nel volo? Lo sapremo solo testandolo in futuro quando arriveranno i primi droni sui quali sarà possibile progettare i paraeliche custom.

La limitazione della distanza a 100 metri dal punto di decollo è un fattore limitante in moltissime situazioni di volo:  una missione programmata per un rilievo aerofotogrammetrico molto difficilmente può essere contenuta in un cerchio di 100 metri di diametro, a meno che non si stia rilevando un semplice edificio o delle facciate.

Attenzione inoltre alla completa assenza di luci di navigazione e sistemi di anticollisione: in questo va detto non è diverso dal Parrot Anafi quindi non ci sentiamo di considerarlo un fattore limitante a meno che non si sia un pilota alle prime armi. Naturalmente rimane la funzione RTH in caso di perdita di segnale con il radiocomando come fattore di sicurezza.

La potenza del segnale radio

Uno dei problemi che affliggevano lo Spark era la potenza del segnale radio: in modalità CE, l'unica legale in Europa, a 2,4 GHz lo Spark aveva una portata dichiarata di 300 metri in campo aperto. Noi l'abbiamo testato in volo automatico fino a 250 metri, ai limiti della visibilità VLOS, la condizione operativa imposta dal Regolamento ENAC.

Sul Mavic Mini pur mantenendo il collegamento radio tramite WiFi, DJI ha settato una potenza di 19 dBm (80mW) con un range dichiarato di 2 Km mentre sulla 5.8GHz ha una potenza di 14 dBm (25mW) con un range dichiarato di 500m. Dai test effettuati sembra che non vi sia alcun tipo di lag o problematica anche a 1 Km: bisogna ricordare che il volo VLOS limita il range operativo a 200-250 metri, quindi i range test oltre che illegali sono utili soltanto a verificare la solidità del collegamento radio per operare a distanze legali.

Qualità foto e video

Sulla qualità del sensore vi facciamo vedere la prova effettuata in Francia da HelicoMicro: decisamente molto buona grazie al superiore comparto di registrazione rispetto allo Spark.

Perché acquistarlo e dove comprarlo

DJI Mavic Mini è la versione miniaturizzata del Mavic Air e si pone nel segmento di mercato in sostituzione del defunto Spark, presentato nel giugno 2017 e dunque giunto al termine della sua vita utile. Un confronto tra le caratteristiche dei due droni ci aiutano a capire meglio perché passare al Mavic Mini:

Caratteristiche DJI Mavic Mini DJI Spark
Dimensioni 160×202×55 mm (aperto) 143 ×143 × 55 mm
Peso 249 grammi 300 grammi
Sensore 1/2,3'' CMOS a 12MP CMOS 1/2.3” a 12MP
Obiettivo FOV 85° 24 mm (35 mm equivalente) f/2.8 FOV 81,9° 25 mm (35 mm equivalente) f/2.8
Posizionamento satellitare GPS-GLONASS GPS-GLONASS
Autonomia di volo (reale) 25 minuti 12 minuti
Gimbal Inclinazione: -90° a +20° (esteso) con stabilizzazione meccanica a 3 assi Inclinazione: da -85° a 0° con stabilizzazione meccanica a 2 assi
Immagine e video 4000x3000 pixel jpeg - 2.7K: 2720×1530 25/30 p MP4 3968×2976 pixel jpeg - Full HD: 1920×1080 30p MP4
Radiocomando 2.400 – 2.4835 GHz (senza ostacoli e interferenze) MIC/CE: 2 Km 2.412 - 2.462 GHz (senza ostacoli e interferenze) CE: 500 m
Sistema di visione Intervallo di funzionamento: 0,5 – 10 m ≤36 km/h a 2 m di altezza da 0 a 8 metri di quota
Sensore antiostacoli - anteriore infrarossi
Operatività come SAPR Pronto per i 300 grammi; classe C0 con EASA da luglio 2020 Richiesta modifica per i 300 grammi; classe C1 con EASA da luglio 2020
Prezzo €399 (solo drone) - €499 (Fly More Combo) €499 (drone+radiocomando) - €649 (Fly More Combo)

Noi consigliamo di acquistare il nuovo Mavic Mini presso l'unico DJI Authorized Retail Store in Italia. In quanto unici distributori, prima che le unità arrivino ai rivenditori passano da loro, quindi gli ordini anche presso gli store fisici di Roma e Milano avranno consegna prioritaria. In caso di preordine si tenga presente che soprattutto in questo periodo natalizio le consegne dalla Cina sono rallentate, quindi i tempi si aggirano in ca. 3 settimane.

La versione Fly More Combo include insieme al drone anche 2 batterie supplementari per un totale di 3, il radiocomando, i cavi per connettere il drone ai vari dispositivi mobili iOS e Android, 3 coppie di eliche (1 di ricambio), una coppia di levette di ricambio per il radiocomando, un cacciavite (le eliche sono avvitate al drone), i paraeliche, una stazione di ricarica doppio uso, 18 viti di scorta e la custodia per il trasporto.

La DJI Care refresh copre i danni accidentali e permette fino a 2 sostituzioni del prodotto con un costo aggiuntivo, prima sostituzione €40, seconda €49. Va attivata entro 48 ore dall’attivazione del Mavic Mini e ha una validità di 12 mesi non rinnovabili. È fortemente consigliata soprattutto per i piloti alle prime armi, ma anche per quelli più esperti considerando come detto che il drone non ha sensori di evitamento ostacoli.

Posted by The Staff in Droni