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ENAC attiva la conversione degli attestati pilota drone CRO in attestati A2 con IT-STS

ENAC attiva la conversione degli attestati pilota drone CRO in attestati A2 con IT-STS

L’aspettavamo da un anno e finalmente è arrivata la procedura che consente ai possessori di un attestato di pilota I-APRA CRO (CRitical Operation, i vecchi attestati per pilotare droni più pesanti di 300 grammi in ambiente popolato), come tali conseguiti secondo la vecchia LIC 15A prima del 31/12/2020, di convertirlo in attestato di pilota UAS in categoria Open A2.

Questa conversione porta con sé anche un “Attestato di Competenza di Pilota Remoto IT-STS”, per poter operare negli scenari standard italiani stabiliti da ENAC fino alla loro validità, ovvero fino al 02/12/2025 come stabilito con il Regolamento di Esecuzione UE 2021/1166: tuttavia ENAC scrive e attualmente rilascia attestati IT-STS con la data del 02/12/2023. Vi terremo aggiornati sul perché l’Ente ha effettuato questa scelta, se trattasi di un errore o di una decisione ponderata. Va comunque sottolineato che questo A2 non abilita all’uso dello spazio aereo secondo la categoria Specific, ma solo in accordo alle limitazioni previste dagli scenari standard italiani. Si tratta in buona sostanza di una deroga, il massimo che ENAC ha potuto fare in assenza dell’approvazione delle linee guida GM e dei metodi di conformità AMC (NPA 2021-09) che avrebbero permesso una più ampia conversione, ad esempio includendo gli scenari standard europei.

Affinché l’attestato possa essere convertito, deve essere presente nel database di ENAC e deve essere in corso di validità: effettuata la conversione la scadenza del nuovo A2 viene posta 6 anni dopo la data di emissione del CRO (guadagnando quindi 1 anno rispetto alla precedente normativa italiana).

La conversione dell’attestato è facoltativa, ma chi volesse effettuarla deve farlo entro il 31 Dicembre 2021. Va sottolineato che oltre questa data decadono i diritti e gli interessati dovranno superare l’esame A2 per ottenere il relativo attestato, con la differenza che gli attestati A2 conseguiti in regime di Regolamento Europeo non consentono l’utilizzo degli Scenari Standard nazionali che sono propri della categoria Specific per la quale è necessario sostenere un esame supplementare.

La conversione, su richiesta dell’interessato e totalmente a titolo gratuito, avviene utilizzando il portale serviziweb di ENAC. Sulla pagina dedicata è presente anche un PDF contenente le istruzioni per completare correttamente questo passaggio e ottenere il nuovo attestato Open A2 con rilascio contestuale di Attestato per scenari standard nazionali.

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Cancellata la R19/A di Roma per i droni in cat. Open e Specific Std.

Cancellata la R19/A di Roma per i droni in cat. Open e Specific Std.

Con l’aggiornamento della cartografia aeronautica ufficiale AIRAC 10/2021 in vigore dal 4 novembre 2021, sono state apportate alcune importanti modifiche allo spazio aereo insistente sulla Capitale d’Italia. Alcuni di voi hanno notato un nuovo retino sulla città di Roma che sembrava in un primo momento essere un nuovo divieto di volo, ma si tratta invece della cancellazione di un precedente divieto.

È stata infatti modificata la LI R19/A che, senza padrone da diverso tempo, rendeva difficile l’ottenimento di permessi nonché la gestione dei medesimi da parte dei Commissariati di zona, i quali dovevano essere avvisati tramite PEC, come indicato dagli uffici centrali della Questura e della Prefettura, con ca. 10 giorni lavorativi di anticipo. L’operatore spesso non otteneva nemmeno una risposta di presa visione (non si richiedeva autorizzazione ma comunicazione) e questo costituiva sempre un limbo operativo.

Con NOTAM A7769/21 in vigore dal 3 novembre in poi la R19/A ha visto modificati i suoi limiti: si è passati da SFC/1000 ft AMSL a 400 ft AMSL/1000 ft AMSL. Questo significa che da quella data in poi, fino a futuro cambiamento, l’area regolamentata Roma Città non inizia più al suolo ma a 122 metri ca., quindi sopra il limite imposto dal Regolamento Europeo 2019/947 per la categoria Open (quella accessibile a tutti) che è di 120 metri AGL. Benché sia rimasta ancora l’indicazione della R19, il nuovo NOTAM porta con sé come Regole dell’Aria il seguente testo:

In assenza di altre restrizioni/zone geografiche UAS attive, le operazioni UAS in cat. Open o Specific Std. sono consentite purché si svolgano nello spazio aereo tra SFC e 400ft AMSL ma comunque entro e non oltre i 120m dal punto al suolo più vicino

In verità, a causa della massiccia presenza di aeroporti ed eliporti, il limite sulla città di Roma è ribassato a 60 metri per effetto della CTR (tranne che nella zona di Roma Est, per intenderci Lunghezza e Tor Cervara dove tale limite non è presente) e ancora di più a 45 metri per effetto delle aree gialle che circondano le varie ATZ di detti aeroporti ed eliporti. Questo significa che il volo oltre questi limiti è concesso solo dietro la richiesta di NOTAM all’ENAC o in condizioni di scenario Specific Standard.

Andiamo dunque a riepilogare quali sono le aree che presentano divieto di volo sulla città di Roma all’interno del GRA, per effetto di ATZ o di aree P, ricordando che anche i 4 settori noti come Roma Urbe per l’addestramento al volo VFR sono stati modificati con NOTAM A7509/21 che ha sostituito SFC con 500 ft AMSL:

  • LI P211: Carcere di Rebibbia
  • LI P212: Carcere di Regina Coeli
  • LI P243: Città del Vaticano
  • LI P244: Roma siti istituzionali
  • ATZ Aeroporto Ciampino
  • ATZ Aeroporto Roma Urbe
  • ATZ Aurelia Hospital
  • ATZ Ospedale Gemelli
  • ATZ Ospedale San Camillo
  • ATZ Ospedale San Filippo Neri
  • ATZ Ospedale Sandro Pertini

L’ottenimento delle autorizzazioni al volo in tutte queste aeree è contenuto nella Circolare ATM 09A.

In questa mappa riepiloghiamo visivamente le aree sopra indicate:

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ENAC: patentino online di nuovo attivo e obbligatorio per i piloti APR

ENAC: patentino online di nuovo attivo e obbligatorio per i piloti APR

Come ENAC aveva promesso il 31 luglio, oggi 1 settembre è tornato attivo il portale web per il conseguimento dell’attestato per pilota APR per operazioni non critiche, il famoso attestato basico o patentino online obbligatorio, sulla scorta della 3ª Ed. del Regolamento ENAC (nel frattempo giunto all’emendamento 1), per tutti i piloti di APR professionisti e per tutti i piloti di APR ricreativi, questi ultimi se alla guida di un APR di MOD superiore a 250 grammi (per indenderci, Mavic Mini nudo e crudo non necessita di patentino, Mavic Mini con payload supplementari o registrato come trecentino necessita di patentino).

La piattaforma era stata inizialmente sospesa il 25 giugno per consentire l’adeguamento tecnico che sarebbe dovuto entrare in vigore il 1 luglio. Infatti proprio il 1 luglio ENAC ha rilasciato la versione 2 del Syllabus che offre gratuitamente come materiale per preparare l’esame. A detta di ENAC, un attacco hacker ha messo ko la piattaforma che è rimasta inattiva per 2 mesi, tanto da costringere l’Ente a emettere una nota di sospensione dell’obbligo di possesso dell’attestato (Disposizione GENDISP-DG-31/07/2020-0000027-P) fino alla data odierna.

Nel video seguente ti spieghiamo tutto ciò che devi sapere sul portale e sulle nuove modalità per effettuare l’esame. Ricordiamo che questo attestato vale 5 anni dalla data di conseguimento ed è valido per le operazioni non critiche secondo il Regolamento ENAC ed è anche già compliant per volare secondo le specifiche della categoria Open di EASA che entrerà in vigore il 31 dicembre 2020.

Con il ritorno alla disponibilità della piattaforma, torna dunque anche l’obbligo di possesso del patentino: pertanto, chiunque da oggi piloti un APR senza attestato (ne sono esentati solo i ricreativi alla guida di APR con MOD < 250 grammi) lo fa in violazione della normativa ed è di conseguenza passibile di multa e sequestro del mezzo. Tra gli altri obblighi, ricordiamo l’assicurazione, professionale se sei un professionista, “di flotta” se sei un ricreativo.

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Estate: foto e video al mare con drone? No grazie, è vietato

Estate: foto e video al mare con drone? No grazie, è vietato

Anche l’estate 2020 è arrivata e nonostante il coronavirus è comunque tempo di vacanze per molti, anche se non per tutti. La vacanza, che sia un momento di relax, di scoperta, di turismo, ha come corollario la voglia di portare a casa qualche ricordo, da mostrare ad amici e parenti, soprattutto al rientro al lavoro.

Per questo motivo, molti negozi offrono fantastiche guide per eccezionali scatti fotografici, o videoriprese, da fare con il vostro drone in spiaggia, in riva al mare, lungo la costa, sopra gli edifici (privati e di proprietà di altre persone). Ma un drone può volate in riva al mare? Ne avevamo parlato in un articolo del 1 giugno, ma siccome repetita iuvant, vogliamo ricordare quanto segue.

In Italia tutto questo è vietato dal 1 Giugno al 30 Settembre, per effetto della RAIT.5006 e dell’interpretazione estensiva che ne ha dato ENAC nell’applicarla al settore dei droni, estendendo questo divieto a tutta la linea di costa italiana, per una distanza pari a 100 metri verso l’entroterra e 100 metri verso il mare. In attesa che ENAC, come annunciato dall’Ing. Veccia (che ha affermato che le RAIT precedono la nascita dei droni e pertanto non sono pensate per loro), proceda ad una revisione di questo limite, si può dire che that’s law, questa è la legge.

La violazione delle Regole dell’Aria può portare a conseguenze molto gravi, dalla multa amministrativa al sequestro del mezzo, fino alla denuncia penale, a seconda di quante ulteriori violazioni possono essere contestate al momento. Bisogna ricordare infatti che a questo si aggiunge:

  • Droni ricreativi: che siano sotto i 250 grammi o sopra questo MOD (Massa Operativa al Decollo), per loro vige l’obbligo della missione in operazione non specializzata non critica, che significa mantenere almeno 50 metri di distanza dalle persone non coinvolte nelle operazioni e 150 metri dalle infrastrutture (una spiaggia completamente libera d’estate e lontana dalle strade è rara da trovare). Vige l’obbligo dell’assicurazione di flotta e per i droni di MOD > 250 grammi la registrazione su d-flight e l’applicazione del QR-code dal costo di €6 cadauno, oltre ad aver conseguito l’attestato di pilota APR, noto anche come patentino online (costo €31). Dispositivo elettronico di identificazione rimandato al 2021.
  • Droni trecentini: non hanno l’obbligo di avere un’area delle operazioni e un’area di buffer, ma per loro vale comunque la regola della privacy. È vero che la spiaggia è un luogo pubblico (ovviamente la spiaggia libera, i lidi in concessione sono comunque da considerarsi luogo privato), ma è un luogo dove ci si attende comunque un minimo di privacy, ovvero il non essere ripresi in costume per il pubblico dominio come quello dei social, a meno che non venga espresso un chiaro consenso da parte della persona. Ovviamente una foto con il drone difficilmente renderà riconoscibile una persona a terra, ma ricordiamoci della legge sulla privacy ogni volta che scattiamo in un luogo all’aperto. Anche per i trecentini vige l’obbligo dell’assicurazione di flotta, la registrazione su d-flight, l’attestato di pilota APR e l’applicazione del QR-code dal costo di €6 cadauno. Dispositivo elettronico di identificazione rimandato al 2021.

All’estero purtroppo sappiamo bene che la situazione legislativa è diversa, alcuni limiti non ci sono ed è pertanto possibile fare foto che in Italia non sono permesse. Questo però non significa che noi possiamo emulare quegli scatti se sono vietati. Se volete arricchire il vostro portfolio di foto al mare, di albe e tramonti lungo la costa, della spuma della onde, impostate sveglia e agenda per il prossimo ottobre, salvo ripensamenti da parte di ENAC applicabili già quest’anno.

Foto da Skypixel. Fotografo: Valentin Valkov
Foto da Skypixel. Fotografo: Valentin Valkov

Questa foto in Italia non si può fare, finché sarà vigente la RAIT.5006 e l’interpretazione estensiva di ENAC. L’unica via per questo scatto, se magari lo vuole un concessionario di un lido privato, è contattare un operatore professionista, il quale richiederà un NOTAM a ENAC secondo la circolare ATM03 o ATM-09 (se contestualmente sulla spiaggia è presente una zona rossa ATZ). Se ENAC concederà l’autorizzazione, si potrà decollare, ma solo con un drone inoffensivo: si ricordi che le tempistiche di un NOTAM sono pari ad almeno 35 giorni, oltre €94 di costi fissi da corrispondere prima di fare la domanda, e indipendentemente dal suo esito.

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Droni ricreativi: le regole dal 1 luglio 2020

Droni ricreativi: le regole dal 1 luglio 2020

Nonostante il rinvio del Regolamento di Esecuzione 947/2019 (Regolamento EASA) al 31/12/2020, per effetto del Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto 3 Ed. di ENAC, la cui validità è prorogata fino al 30/12/2020, il 1 luglio 2020 termina la fase transitoria e inizia la fase “europea” delle regole per il volo con droni aeromobili, sia per piloti professionali che ricreativi.

Infatti, benché si dovranno attendere ancora 6 mesi per volare secondol e specifiche della categoria Open EASA, da oggi scattano gli obblighi di registrazione su d-flight, apposizione del qr-code e conseguimento dell’Attestato di Pilota APR per operazioni non critiche (patentino online) anche per i piloti ricreativi al comando di un drone di massa operativa al decollo superiore a 250 grammi.

In questo video proponiamo un riepilogo di tutte le regole, con un particolare sguardo a come utilizzare i droni di MOD inferiore a 250 grammi.

In questo secondo video approfondiamo invece, dal nostro punto di vista, la questione legata al sistema di identificazione elettronico, per il quale la proroga ufficiale di ENAC non è ancora arrivata.

Non esitate a utilizzare la funzione commenti se avete qualche dubbio. Buona visione.

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