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Guida al Geozone DJI self unlock

Guida al Geozone DJI self unlock

Con l’introduzione delle geomap a partire dal Phantom 3 Pro tutti i droni prodotti dalla casa cinese DJI vengono armati e quindi possono decollare solo se non si trovano all’interno di determinate aree. Attualmente le geomap DJI sono arrivate alla versione 2.0 che abbiamo descritto in un’apposita guida. Tali mappe sono abbastanza allineate anche con la cartografia aeronautica di ogni Stato, ma attenzione, non ne viene mutuata la legislazione vigente in termini di restrizioni dello spazio aereo. In nessun caso le geomap DJI dovranno essere utilizzate come riferimento legale per volare.

Sostanzialmente esistono due tipi di zone che interdicono il volo, ripetiamo non in base alle legislazioni nazionali ma in base a precise scelte della casa costruttrice: le zone blu e le zone rosse. Le altre zone, gialle e arancioni, segnalano un warning che avvisa l’utente di volare con prudenza, ma non interdicono il volo.

Per poter volare nelle zone rosse DJI è necessario chiedere che sia la stessa casa costruttrice (scrivendo a flysafe@dji.com) a sbloccare manualmente il seriale del flight controller del drone: le zone rosse sono massimamente concentrate attorno agli aeroporti, alle carceri e altri siti altamente sensibili, quindi al richiedente è richiesto il permesso dell’autorità competente affinché DJI proceda allo sblocco, che generalmente avviene in 24H (si consiglia comunque di richiederlo con qualche giorno d’anticipo).

Per poter volare nelle zone blu DJI è necessario seguire un’altra procedura denominata self unlock o meglio self-authorize, che l’utente dovrà completare direttamente sul sito DJI in maniera autonoma. L’autorizzazione sarà di fatto immediata. In questo contributo tratteremo questo caso nello specifico e vedremo brevemente come procedere.

Come controllare se vi trovate nella zona blu o se andrete a volare in una zona blu? Nella pagina dedicata del sito internet o meglio, con il drone acceso e collegato, attraverso l’app DJI GO o DJI GO4 nella sezione “Flight Restriction Information”, oppure nella DJI Fly nella home in alto a sinistra “Zone di allarme attivate”. Solo l’applicazione su smartphone/tablet garantisce all’utente che la versione delle geo zone visualizzata sia la più aggiornata, a differenza del sito internet. Questo perché DJI privilegia il software collegato al drone che ne impedisce il volo in caso di esigenza. In qualsiasi momento infatti i tecnici della casa cinese possono aggiungere divieti di volo a seguito di particolari eventi in corso.

Una volta capito che avete bisogno di un self-authorize per volare, bisogna procedere allo sblocco del drone. Questa attività si può anche fare sul campo, richiede giusto qualche minuto del vostro tempo, a patto naturalmente di avere sufficiente connessione internet. Per prima cosa è necessario possedere un account DJI: se siete possessori di un loro drone lo avrete sicuramente creato per attivare il velivolo la prima volta che siete andati a volare. Se siete semplici utilizzatori dovrete crearne uno seguendo la procedura proposta dalla pagina di registrazione.

DJI self unlock tutorial

Una volta registrato e convalidato l’account tramite carta di credito, carta di debito o numero di cellulare, si può tornare sulla pagina del self unlock per procedere allo sblocco del drone. La check list è molto semplice:

  1. Selezionate il Continente (nel nostro caso Europa) e il Paese di cui volete vedere le restrizioni (nel nostro caso Italia): il sito internet riconosce che siete in Italia quindi selezionerà automaticamente per voi queste impostazioni, tanto più se avete la geolocalizzazione del browser attiva. Naturalmente se dovete programmare un viaggio modificate con le voci del menu a discesa corrispondenti alla vostra destinazione.
  2. Inserite il tipo di drone con il quale volete volare: è presente praticamente tutta la lista dei droni DJI compreso le centraline A3 e N3 che possono essere usate su droni autocostruiti (tipo i vecchi frame F450 o F550 o altri modelli non DJI).
  3. Selezionate sulla mappa i pin blu corrispondenti alle aree che risultano bloccate e nelle quali non è possibile armare il drone. Si faccia attenzione che: i pin rossi corrispondono a zone dove il self unlock non è consentito; i pin arancioni e gialli corrispondono a zone dove sono presenti dei warning zone che vi avvisano di volare con cautela, ma nelle quali è comunque possibile armare e volare con il drone.
  4. Una volta selezionato il pin blu di vostro interesse, si aggiornerà automaticamente la zone to unlock sotto la mappa. A questo punto bisognerà inserire il seriale del flight controller presente sul drone: recuperare questo dato è molto semplice, si fa direttamente dall’app sullo smartphone/tablet seguendo il percorso DJI GO > General Settings > About
  5. A questo punto non rimane che selezionare la data dalla quale volete che sia attivo lo sblocco. Si tenga a mente che lo sblocco inizierà alle ore 0:00 (mezzanotte) locali e sarà valido fino alle 23:59 locali del terzo giorno successivo. Di fatto dunque lo sblocco è predefinitamente attivo per 72 ore, scadute le quali si dovrà procedere a nuova richiesta.
  6. A quel punto premendo sul tasto submit si invia la richiesta al server DJI che la processerà nel giro di qualche minuto.

Bisogna ricordare che è necessario richiedere lo sblocco del drone per ogni zona blu o rossa con la quale si dovrà interagire: è possibile infatti che queste zone siano confinanti tra loro, blu/blu, blu/rossa, rossa/rossa, e sarà necessario inviare la corretta richiesta di self-authorize o unlock per ogni zona, per evitare che il drone decolli per l’area di cui avete il permesso, ma poi il drone si fermi al confine o atterri immediatamente se interagite con un’area di cui non avete il permesso.

Posted by The Staff in Droni
Dove trovo il codice utente di registrazione a d-flight?

Dove trovo il codice utente di registrazione a d-flight?

Quando ci si iscrive ai servizi web del portale d-flight, l’hub italiano ufficiale per i droni gestito da ENAV, Leonardo e Telespazio, per poter diventare operatori bisogna effettuare un passaggio di conferma dell’iscrizione che consiste nell’inviare il proprio documento d’identità unitamente al proprio codice utente di registrazione, affinché la piattaforma associ una persona fisica a chi si è iscritto al portale, come pilota o rappresentante di persona giuridica, come avevamo spiegato nell’apposito tutorial, pena la sospensione dell’account.

Tuttavia il codice utente di registrazione non è di immediata lettura, anche perché non viene inviato nell’email di attivazione che si riceve in casella postale. Può tuttavia facilmente essere trovato in questo modo:

  • Collegati alla web app del sito d-flight all’indirizzo https://www.d-flight.it/web-app/
  • Effettuate il login per entrare col tuo account
  • Una volta loggato premi la combinazione di tasti CTRL+M oppure clicca sull’icona (chiamata d-button) che si trova in altro a sinistra per accedere al menu
  • Quando si aprirà il menu troverai il codice utente di registrazione sotto il tuo nome, accanto alla scritta Cod. Operatore

Se hai dubbi o difficoltà non esitare a utilizzare i commenti che trovi in fondo a questo articolo.

Posted by The Staff in Droni
Patentino online droni sospeso fino al 6 luglio

Patentino online droni sospeso fino al 6 luglio

AGGIORNAMENTO: con una nota del 31/07/2020 ENAC ha prorogato la sospensione del requisito di possesso dell’Attestato di pilota APR per operazioni ricreative fino al 1° settembre. Contestualmente la piattaforma per l’esame rimane inagibile. Purtroppo la sospensione è valida solo per i voli ricreativi, i professionisti (il possesso per i quali era obbligatorio dal 1° marzo) devono avere l’Attestato per svolgere le missioni. Chi volesse iniziare la sua carriera di operatore drone professionale in questo periodo dovrà attendere il prossimo mese.

Con una decisione a sorpresa arrivata sabato 27 giugno, ENAC ha prorogato la chiusura della piattaforma per fare l’esame online e acquisire l’Attestato di Pilota di APR per missioni non critiche obbligatorio dal 1 luglio anche per i piloti ricreativi.

Una decisione che fa seguito a quella presa in data 11 giugno, che comunicava la sospensione della piattaforma dal 25 giugno al 1 luglio. Per effetto di questa decisione, la piattaforma rimane sospesa dal 25 giugno al 6 luglio, periodo durante il quale coloro che hanno già effettuato l’esame dovranno regolarizzare la propria posizione, pagando €31 e scaricando l’attestato. Dopo il 6 luglio, chi non avrà fatto questa operazione perderà l’Attestato e dovrà ripetere l’esame.

Non una buona notizia per il mondo dei dronisti: i ricreativi che non avessero effettuato l’esame si troveranno infatti costretti a restare a terra fino al 6 luglio, dal momento che per loro scatta l’obbligo di possesso dell’attestato il 1 luglio, ma non sono nella possibilità di poterlo conseguire. La decisione di ENAC arriva senza preavviso e a piattaforma già chiusa, quindi senza possibilità per i piloti di correre ai ripari.

Questa e altre indicazioni nel video che abbiamo preparato a tal proposito.

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Webinar live Droni: in rotta verso EASA

Gli argomenti trattati in questo webinar live gratuito


Regolamenti

Vedremo come sta per cambiare il mondo dei droni nel passaggio dal Regolamento ENAC al Regolamento EASA


Attestati

Come cambiano gli Attestati di pilota APR per lavoro e per hobby


Droni

Tra poco entrerà in vigore il Regolamento EASA. Come cambierà il nostro modo di usare i droni in ambito civile

Puoi vedere il webinar anche tramite la registrazione su YouTube

Posted by The Staff in Droni

Dal 1 marzo 2020 obbligatoria la registrazione del drone su d-flight

Ci siamo: oggi 1 Marzo 2020 inizia la nuova era del volo degli APR in Italia. Come da Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto Ed. 3 del 15/12/2019, art. 37 comma C, in virtù dell’art. 8.1 del medesimo testo, tutti i droni per volare a fini professionali da oggi dovranno possedere il QR-code. Bisogna ricordare che tutti i QR-code generati in passato sono decaduti di validità.

Poiché sono stati segnalati dei bug che possono inficiare la registrazione di operatore e droni, abbiamo preparato una guida alla registrazione su d-flight con i corretti passi da seguire per evitare di incorrere in queste problematiche, come illustrato nell’articolo dedicato:

COME REGISTRARSI CORRETTAMENTE SU D-FLIGHT

Con le nuove disposizioni normative il QR-code è soggetto al pagamento di una tariffa, anzi se vogliamo di una doppia tariffa: la registrazione al portale d-flight e il servizio di generazione e rilascio del QR-code, secondo la seguente tabella:

Tipologia di utilizzo del drone Registrazione Abbonamento annuale (IVA inclusa) QR-code (IVA inclusa) per singolo drone
Uso Professionale Gratuita €24 €96

Il pagamento delle somme dovute avviene tramite D-Coin, che non è una valuta virtuale ma una sorta di credito prepagato con l’equivalenza €1 = 1 D-Coin, spendibile per attivare sottoscrizioni, caratteristiche e servizi nell’App D-Flight. Tali costi, secondo quanto affermato da ENAC, servono per ripagare e finanziare lo sviluppo della piattaforma e l’implementazione di servizi specifici e dedicati al mondo dei droni, come l’U-SPACE e l’U-TAM (che in futuro sostituirà per gli APR il NOTAM).

DCoin
Icona del DCoin

Quindi per ottenere il QR-code sul vostro drone, se è la prima volta che eseguite la procedura, vi dovrete prima registrare sul portale, poi acquistare l’abbonamento annuale, infine acquistare il QR-code. In questo caso al primo acquisto nello store d-flight sarà necessario inserire nel carrello 120 D-Coin, frutto della somma tra i €24 dell’abbonamento e i €96 del QR-code (IVA inclusa). Il pagamento potrà avvenire tramite bonifico bancario o carta di credito: per ovvi motivi solo il secondo sistema accredita immediatamente i D-Coin e dunque la possibilità di procedere subito all’acquisto dei servizi. Ricordiamo che lo store è su una sezione separata rispetto al portale d-flight, pertanto l’accesso al medesimo non avviene direttamente dal sito principale ma prevede che l’utente effettui un nuovo login.

Ricordiamo infine che sempre da oggi 1 Marzo tutte le nuove dichiarazioni per operazioni specializzate, sia di droni inoffensivi che di droni per operazioni in scenari non critici che di droni per operazioni in scenari critici standard (Art. 10 comma 2) dovranno avvenire tramite il portale D-Flight e saranno soggette al versamento della tariffa applicata da ENAC e riscosse direttamente da ENAC. Per disposto regolamentare il riporto delle dichiarazioni già rilasciate o la cui domanda è stata effettuata entro il 29 Febbraio 2020 (inserimento sul portale d-flight da effettuarsi entro il 30 Giugno 2020), la cui tariffa è già stata regolarmente versata ad ENAC, non comporteranno alcun onere economico (Art. 37 comma b).

Posted by The Staff in News