The Staff

Sono specializzato nel campo dell'archeologia, dell'aerofotogrammetria da drone, della topografia, del laser scanner e Istruttore APR/CRO autorizzato ENAC per lavorare con i droni.
Sono specializzato nel campo dell'archeologia, dell'aerofotogrammetria da drone, della topografia, del laser scanner e Istruttore APR/CRO autorizzato ENAC per lavorare con i droni.

GeoMax e la topografia di cantiere: controllo di funzioni

Scopriamo oggi quanto può essere facile la vita in un cantiere quando si usano gli strumenti giusti. Un piccolo investimento può aiutare a velocizzare e potenziare semplici calcoli come la misura di una distanza tra 2 punti, lo squadro di due pareti, il tutto attraverso la semplice interfaccia di un software installato su tablet. Naturalmente, grazie alla tecnologia GeoMax: nel video presentato una stazione totale robotica Zoom 90, controllabile da remoto via bluetooth.

GeoMax Controllo di Funzioni

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DJI Mavic Air: perché comprarlo e dove acquistarlo

Il Mavic Air è l'ultimo drone presentato dalla casa cinese DJI, leader mondiale del settore. Si tratta di un drone consumer di fascia media, che si pone tra lo Spark (da cui eredita la portabilità) e il Mavic Pro (da cui eredita la forma).

Iniziamo subito con il dire che questo mezzo sembra progettato di conforto con le nuove regole EASA sui droni che dovrebbero entrare in vigore anche in Italia entro il 2020: essendo DJI uno stakeholder del regolamento Europeo, ha avuto l'intelligenza di presentare un drone compliant, ma bisogna ricordare come fino al 2020, il Mavic Air dovrà rispettare il Regolamento SAPR emanato da ENAC.

Le sue forme arrotondate senza spigoli vivi, la sua velocità massima di 68,4 Km/h in modalità Sport, i suoi 430 gr., sembrano pronti per il futuro scenario A1C1, categoria nella quale è previsto anche il sorvolo di persone non informate (purché non assembrate). Vediamo subito le sue principali caratteristiche tecniche:

  • Dimensioni da chiuso 168×83×49 mm e con i bracci aperti 168×184×64 mm
  • Distanza diagonale interasse tra motore e motore 213mm
  • Peso 430 gr
  • Autonomia di volo dichiarata circa 21 minuti
  • Velocità massima in modalità sport 68 km/h
  • Sensori evitamento ostacoli frontali, posteriori e inferiori
  • Distanza del controller dichiarata 2km oppure 500mt a seconda della banda.
  • Frequenza di lavoro 2,4Ghz e 5,8Ghz in WiFi
  • Camera a 12MP
  • Videocamera con capacità di registrare in 4K sino a 30fps e FullHD sino a 120fps
  • Gimbal per ammortizzare i movimenti su 3 assi
  • Memoria interna 8Gb e supporto per MicroSD

Ufficialmente il Mavic Air ha un costo IVA inclusa di €849, che arriva a €1049 nel caso della versione FlyMore Combo con 3 batterie, borsa per il trasporto e set aggiuntivo di eliche.

Scopriamolo nel video di presentazione (clicca sull'immagine per attivarlo):

  • 32 MP Sphere Panoramas
  • Foldable & Portable
  • 3-Axis Gimbal & 4K Camera
  • 3-Directional Environment Sensing
  • SmartCapture
  • 21-Minute Max Flight Time

Il Mavic Air nella normativa ENAC

Ad oggi, vigendo in Italia il Regolamento SAPR emanato da ENAC, il Mavic Air rientra negli scenari standard S1 o negli scenari misti: ovvero non rientra nella categoria 300 gr. (almeno finché non verrà presentato qualche progetto di alleggerimento idoneo), ma necessita dell'approvazione per aree critiche, quindi per pilotarlo è necessario percorrere tutta la trafila che porta al patentino CRO Mc/Vl, quello per droni entro i 4 kg al decollo.

Anche dal punto di vista operativo, il suo utilizzo in scenari urbani richiede la creazione di apposite aree di buffer, e ricade nel divieto assoluto di sorvolare persone, e nell'obbligo di ospitare nell'area di buffer soltanto personale tecnico. Sotto questo aspetto, in questo momento vince nettamente lo Spark, che può essere trecentizzato. Clicca sull'immagine sottostante per attivare il video:

Perché acquistare il Mavic Air

Il Mavic Air si presenta come un UAV dall'eccezionale stabilità di volo, gestita dal potente cervello del drone che ha dalla sua oramai anni e anni di programmazione in un settore, quello appunto della stabilità di volo, nel quale DJI è maestra. Ottime le modalità di volo e registrazione avanzate, in particolare la modalità APAS, ovvero Advanced Pilot Assistance System, una modalità che consente al drone non solo di arrestarsi di fronte ad un ostacolo (come il Phantom 4 Pro per intenderci), rilevandolo già a 20 metri di distanza, ma di riuscire ad evitarlo, aggirandolo o alzandosi di quota, continuando la sua navigazione, sia in avanti sia indietro grazie ai suoi sensori infrarossi e alle 7 telecamere che circondano la scocca.

La qualità del comparto registrazione è ovviamente anch'essa eccellente: può registrare video in 4K con un bitrate di 100 Mbps e scattare fantastiche foto in RAW grazie al sensore CMOS da 12MP 1/2.3” su gimbal stabilizzato a 3 assi, con una lunghezza focale equivalente di 24mm.

Grazie alle funzioni Smart, anche il Mavic Air si può pilotare con i gesti. Efficace la gestione dell'hovering, che lo fa rimanere piantato in cielo: tutto questo rende il drone eccellente sotto il profilo di uno strumento in grado di riprendere dall'alto, non soltanto per fare i selfie, ma anche per videoregistrare ricordi delle vacanze, sempre naturalmente rispettando le Regole dell'Aria che vigono in Italia come negli altri Paesi in cui si vuole viaggiare (informarsi prima).

DJI Mavic Air

Quali applicazioni per il Mavic Air

La nostra esperienza nel campo degli APR ci porta a ritenere che questo gioiello volante possa risultare perfetto per le riprese video, le videoispezioni e l'aerofotogrammetria.

Non ha il sensore da 1" con shutter meccanico del Phantom 4 Pro, ma costa anche la metà: è superiore al Mavic Pro, ma non ha l'intrinseca inoffensività dello Spark trecentizzato, rispetto al quale vanta però un sensore CMOS superiore. Una tabella riepilogativa delle caratteristiche fondamentali per le operazioni specializzate può aiutare a chiarire meglio le idee:

Caratteristiche tecniche DJI Spark DJI Mavir Air DJI Mavic Pro DJI Phantom 4 Pro
Peso 300 grammi 430 grammi 734 grammi  1388 grammi
Sensore CMOS 12MP 1/2,3" CMOS 12MP 1/2,3" RAW CMOS 12MP 1/2,3" RAW CMOS 20MP 1" meccanico RAW
Dimensione foto 3968×2976 4:3: 4056×3040 4000×3000 3:2: 5472×3648
Autonomia di volo* Max 16 minuti  Max 21 minuti Max 27 minuti Max 30 minuti
Autonomia operativa Max 8 minuti  Max 10 minuti Max 17 minuti  Max 20 minuti
Prezzo €599 €849  €999 €1699

* L'Autonomia di volo s'intende calcolata in condizioni atmosferiche ideali, senza vento, a media velocità.

Riepilogando quanto visto, come era facile aspettarsi il Mavic Air batte sia lo Spark che il Mavic Pro, ma perde il confronto con il primo per l'operatività sul campo a termini di Regolamento. Superiore nelle riprese e nelle fotografie dunque, ma vincolato dall'operare in scenario critico (S1 se standard) con tutte le conseguenze del caso. Vince in portabilità rispetto al Phantom 4 Pro, ma quest'ultimo, essendo sottoposto dalle stesse limitazioni dello scenario critico, si fa allora preferire per le indubbie qualità nettamente superiori di ripresa, anche se non dotato né del sistema APAS né della funzione panorama (nell'app DJI GO4, si può facilmente realizzare un panorama con app di terze parti come FPV Camera).

Potendo non scegliere, ogni operatore dovrebbe avere tutti e 3 gli UAV, dovendo scegliere, ad oggi il Mavic Air per operazioni specializzate è ancora ai piedi del podio, dietro Spark trecentino e Phantom 4 Pro.

In ogni caso, qualora voleste acquistare il Mavic Air, noi consigliamo l'unico store ufficiale in Italia, con tanto di assistenza tecnica autorizzata ufficiale. Evitate siti esteri, dove magari si risparmia, perché poi in caso di bisogno di assistenza, non avrete alcun aiuto. Clicca sull'immagine sottostante e verrai reindirizzato al sito per l'acquisto.

Posted by The Staff in Droni

SpaErco: un percorso sensoriale alle Terme Centrali del Parco Archeologico di Ercolano

SpaErco Parco Archeologico Ercolano

In occasione della Festa dell'8 marzo, tradizionalmente dedicata alle donne, il Parco Archeologico di Ercolano ha organizzato un percorso sensoriale nella sezione femminile delle Terme Centrali, denominato SpaErco.

Le antiche Terme romane sono infatti assimilabili alle nostre moderne Spa (nome che deriva dall'omonima cittadina belga nota fin dal XVI secolo per le sue sorgenti minerali e divenuta per antonomasia sinonimo di termalismo): di origine greca, le terme romane divennero veri e propri luoghi di ritrovo e centri di intrattenimento (si pensi alle cd Terme imperiali, con le biblioteche, le palestre, etc.), unendo il bisogno igienico-sanitario al diletto.

Abbiamo voluto suggerire ai visitatori l’atmosfera che respirava una donna di Herculaneum quando si recava alle terme – dichiara il Direttore Francesco Sirano – curando la propria igiene personale e vivendo esperienze non lontane da quelle che le donne moderne ritrovano nelle attuali Spa, ecco perché SpaErco.

Gli ambienti sono stati decorati riproducendo l'antico uso di svestirsi nei cd apodyteria (gli antichi spogliatoi), dove i vestiti venivano lasciati negli appositi spazi, tipicamente mensole o armadietti appesi ai muri. Dei diffusori audio simulano lo scorrere dell'acqua, che riempiva la piscina del calidarium (la sala calda), mentre migliaia di petali di rosa inebriano gli ambienti con il loro profumo, generando con la luce del sole un delicatissimo pink ambient.

Il percorso, come detto inaugurato l'8 marzo, rimarrà purtroppo visibile soltanto per pochi giorni, in attesa di tornare per future occasioni.

Visita la pagina dell'evento: SpaErco per la Festa della Donna al Parco Archeologico di Ercolano. Percorso sensoriale alle Terme Centrali

SpaErco: reperti 3D alle Terme femminili di Ercolano

Le riproduzioni 3D degli antichi reperti femminili legati alla cura del corpo

Una vera novità nel panorama italiano per questo tipo di eventi è stata la volontà del Parco di offrire ai visitatori la possibilità di entrare in contatto con ambienti che proponessero anche gli oggetti che le antiche donne usavano per la cura del corpo: balsamari, pettini, pinzette, specchi, lucerne, spilloni, strigili, piattini per i trucchi. Questo è stato possibile grazie alla stampa 3D in gesso, che ha permesso, a fronte di un'accuratissima ricostruzione tridimensionale dei reperti archeologici, una loro riproduzione fedele nelle dimensioni e nei colori. Sono stati documentati e riprodotti oltre 20 oggetti che facevano parte della vita quotidiana di ogni donna romana che ha frequentato questi ambienti fino al funesto evento del 79 d.C. Molte di voi potranno notare che, sebbene con diverse forme e colori, l'armamentario femminile è rimasto quasi identico, nonostante siano passati quasi 2000 anni.

Nella fotografia soprastante, un particolare dell'allestimento SpaErco, con un spillone in osso con manina, un balsamario ornitomorfo in vetro e un piatto in ceramica.

La riproduzione dei reperti è stata curata dalla nostra società, che ha proceduto alla documentazione archeologica di tutti i reperti scelti, unendo al disegno archeologico una documentazione fotografica con strumentazione professionale (nello specifico: Canon EOS 5D Mark II e Canon EOS 24-70mm f2.8/L USM): tutti gli scatti sono stati effettuati in RAW e trattati nella cosiddetta modalità "gestione colore" (ovvero la "color management"). Dalle fotografie sono state ottenute le texture che, opportunamente trattate e "unwrappate" sui modelli 3D, permettono ai modelli di prendere vita. Naturalmente la gestione colore richiede monitor calibrati in grado di visualizzare un elevato numero di colori, pertanto sui monitor dei vostri PC o sugli smartphone la resa fotografica potrebbe apparire differente rispetto alla fotografia reale.

I disegni, lucidati in ambiente CAD, sono stati la base per la modellazione 3D propedeutica alla stampa, effettuata con la 3DS ProJet CJP 660Pro, strumento in grado di garantire una fedeltà colore elevata grazie alla quadricromia CYMK a 16 milioni di colori.

Di seguito la pipeline del processo: foto, modellazione 3D, texturing e resa finale. In fondo all'articolo è possibile visualizzare il modello 3D grazie alla nota piattaforma Sketchfab: sarà sufficiente far partire l'animazione per poter ruotare liberamente il modello.

Posted by The Staff in Archeologia

UAV Meteo: oggi posso volare con il mio drone?

In questa pagina vogliamo offrire una serie di servizi utili tanto per i professionisti SAPR quanto per gli appassionati aeromodellisti.

Dall'alto verso il basso, troverete il meteo, fornito dal famoso servizio Dark Sky; il K-index, ovvero l'indice geomagnetico della terra, un dato estremamente importante in quanto l'attività solare può avere effetti sulle performance del GPS del tuo APR, fornito dall'Ente americano NOAA; infine una mappa con la posizione dei satelliti visibili dal tuo drone, dato importante anche questo in quanto il numero di satelliti è direttamente proporzionale alla precisione di volo del drone, fornito dal sito in-the-sky.org.

Prima di volare assicurati che tutti questi dati siano corretti, che i valori rientrino nel regolamento SAPR (per gli operatori APR) e rispettino il proprio manuale di volo. Qualora questa condizione non sia verificata, è meglio non volare e attendere un miglioramento delle condizioni.

Queste condizioni sono particolarmente importanti da valutare qualora sia necessario redigere l'Analisi del Rischio, documento fondamentale per l'operatore in quanto determina il rischio potenziale nell'effettuare la missione.

Affinché il servizio possa fornire il suo massimo risultato, è necessario che l'utente acconsenta alla geolocalizzazione del proprio dispositivo, affinché il sistema riconosca la posizione reale e richiami i dati corretti.

Posted by The Staff in Droni

Cercaservizi GeoMax in offerta speciale

Cercaservizi GeoMax archeologia

Nel mondo della cantieristica, l'indagine del sottosuolo prima di ogni scavo può rivelarsi azione fondamentale per prevenire il danneggiamento dei cd sottoservizi. Si pensi a cosa può succedere se a essere danneggiata fosse una tubatura del gas! Oppure il caso in cui un cliente acquista un vecchio casolare o deve fare dei lavori di restauro laddove mancano completamente le planimetrie dei cavi elettrici: quanto potrebbe essere oneroso per lui pagare una ditta che operi uno scavo di tracciamento per individuare i corrugati? Tutto questo, oltre che in danni gravi e irreversibili, si traduce spesso in blocchi di cantiere e rallentamento dei lavori i cui costi molte volte sono in capo all'azienda.

Per prevenire questi inconvenienti e consentire al cantiere di procedere spedito e senza incidenti, la tecnologia offre strumenti di indagine non invasiva a costi decisamente contenuti: stiamo parlando dei cd cercaservizi serie Ezicat di GeoMax.

In particolare, il kit strumenti in offerta eccezionale presentato oggi è il Geomax Ezicat i550 con generatore Geomax Ezitex T100 e sonda Geomax Ezirod 50. Grazie a questo kit sarà possibile:

  • individuare la presenza di sottoservizi fino a 3 mt. di profondità
  • ottenere l'indicazione della profondità (± 10%) fino a 3 mt.
  • migliorare sensibilmente la localizzazione dei sottoservizi con il segnale elettromagnetico del T100 da abbinare al Cercaservizi
  • tracciare fognature, condutture e tubazioni non metalliche grazie alla sonda Ezirod 50 da collegare al T100

Strumento usato per demo

Il kit in vendita (visibile nella foto d'apertura in un contesto d'utilizzo reale, per la tracciatura di una fognatura in corso di scavo archeologico) è proposto ad un prezzo eccezionale perché è stato da noi usato per alcune demo aziendali, e la necessità del passaggio a uno strumento più potente ci consente di offrire questo kit praticamente nuovo a un costo introvabile sul mercato. Attenzione, per questo motivo si tratta di un esemplare unico, tale offerta non verrà ripetuta in futuro.

Volendo poi unire il cercaservizi ad un sistema di videoispezione già trattato sul nostro blog, avrete un eccezionale kit di indagine per poter fornire servizi veramente completi ai vostri clienti.

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    Posted by The Staff in Topografia