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DJI Mavic Air: perché comprarlo e dove acquistarlo

Il Mavic Air è l'ultimo drone presentato dalla casa cinese DJI, leader mondiale del settore. Si tratta di un drone consumer di fascia media, che si pone tra lo Spark (da cui eredita la portabilità) e il Mavic Pro (da cui eredita la forma).

Iniziamo subito con il dire che questo mezzo sembra progettato di conforto con le nuove regole EASA sui droni che dovrebbero entrare in vigore anche in Italia entro il 2020: essendo DJI uno stakeholder del regolamento Europeo, ha avuto l'intelligenza di presentare un drone compliant, ma bisogna ricordare come fino al 2020, il Mavic Air dovrà rispettare il Regolamento SAPR emanato da ENAC.

Le sue forme arrotondate senza spigoli vivi, la sua velocità massima di 68,4 Km/h in modalità Sport, i suoi 430 gr., sembrano pronti per il futuro scenario A1C1, categoria nella quale è previsto anche il sorvolo di persone non informate (purché non assembrate). Vediamo subito le sue principali caratteristiche tecniche:

  • Dimensioni da chiuso 168×83×49 mm e con i bracci aperti 168×184×64 mm
  • Distanza diagonale interasse tra motore e motore 213mm
  • Peso 430 gr
  • Autonomia di volo dichiarata circa 21 minuti
  • Velocità massima in modalità sport 68 km/h
  • Sensori evitamento ostacoli frontali, posteriori e inferiori
  • Distanza del controller dichiarata 2km oppure 500mt a seconda della banda.
  • Frequenza di lavoro 2,4Ghz e 5,8Ghz in WiFi
  • Camera a 12MP
  • Videocamera con capacità di registrare in 4K sino a 30fps e FullHD sino a 120fps
  • Gimbal per ammortizzare i movimenti su 3 assi
  • Memoria interna 8Gb e supporto per MicroSD

Ufficialmente il Mavic Air ha un costo IVA inclusa di €849, che arriva a €1049 nel caso della versione FlyMore Combo con 3 batterie, borsa per il trasporto e set aggiuntivo di eliche.

Scopriamolo nel video di presentazione (clicca sull'immagine per attivarlo):

32 MP Sphere Panoramas
Foldable & Portable
3-Axis Gimbal & 4K Camera
3-Directional Environment Sensing
SmartCapture
21-Minute Max Flight Time

Il Mavic Air nella normativa ENAC

Ad oggi, vigendo in Italia il Regolamento SAPR emanato da ENAC, il Mavic Air rientra negli scenari standard S1 o negli scenari misti: ovvero non rientra nella categoria 300 gr. (almeno finché non verrà presentato qualche progetto di alleggerimento idoneo), ma necessita dell'approvazione per aree critiche, quindi per pilotarlo è necessario percorrere tutta la trafila che porta al patentino CRO Mc/Vl, quello per droni entro i 4 kg al decollo.

Anche dal punto di vista operativo, il suo utilizzo in scenari urbani richiede la creazione di apposite aree di buffer, e ricade nel divieto assoluto di sorvolare persone, e nell'obbligo di ospitare nell'area di buffer soltanto personale tecnico. Sotto questo aspetto, in questo momento vince nettamente lo Spark, che può essere trecentizzato. Clicca sull'immagine sottostante per attivare il video:

Perché acquistare il Mavic Air

Il Mavic Air si presenta come un UAV dall'eccezionale stabilità di volo, gestita dal potente cervello del drone che ha dalla sua oramai anni e anni di programmazione in un settore, quello appunto della stabilità di volo, nel quale DJI è maestra. Ottime le modalità di volo e registrazione avanzate, in particolare la modalità APAS, ovvero Advanced Pilot Assistance System, una modalità che consente al drone non solo di arrestarsi di fronte ad un ostacolo (come il Phantom 4 Pro per intenderci), rilevandolo già a 20 metri di distanza, ma di riuscire ad evitarlo, aggirandolo o alzandosi di quota, continuando la sua navigazione, sia in avanti sia indietro grazie ai suoi sensori infrarossi e alle 7 telecamere che circondano la scocca.

La qualità del comparto registrazione è ovviamente anch'essa eccellente: può registrare video in 4K con un bitrate di 100 Mbps e scattare fantastiche foto in RAW grazie al sensore CMOS da 12MP 1/2.3” su gimbal stabilizzato a 3 assi, con una lunghezza focale equivalente di 24mm.

Grazie alle funzioni Smart, anche il Mavic Air si può pilotare con i gesti. Efficace la gestione dell'hovering, che lo fa rimanere piantato in cielo: tutto questo rende il drone eccellente sotto il profilo di uno strumento in grado di riprendere dall'alto, non soltanto per fare i selfie, ma anche per videoregistrare ricordi delle vacanze, sempre naturalmente rispettando le Regole dell'Aria che vigono in Italia come negli altri Paesi in cui si vuole viaggiare (informarsi prima).

DJI Mavic Air

Quali applicazioni per il Mavic Air

La nostra esperienza nel campo degli APR ci porta a ritenere che questo gioiello volante possa risultare perfetto per le riprese video, le videoispezioni e l'aerofotogrammetria.

Non ha il sensore da 1" con shutter meccanico del Phantom 4 Pro, ma costa anche la metà: è superiore al Mavic Pro, ma non ha l'intrinseca inoffensività dello Spark trecentizzato, rispetto al quale vanta però un sensore CMOS superiore. Una tabella riepilogativa delle caratteristiche fondamentali per le operazioni specializzate può aiutare a chiarire meglio le idee:

Caratteristiche tecniche DJI Spark DJI Mavir Air DJI Mavic Pro DJI Phantom 4 Pro
Peso 300 grammi 430 grammi 734 grammi  1388 grammi
Sensore CMOS 12MP 1/2,3" CMOS 12MP 1/2,3" RAW CMOS 12MP 1/2,3" RAW CMOS 20MP 1" meccanico RAW
Dimensione foto 3968×2976 4:3: 4056×3040 4000×3000 3:2: 5472×3648
Autonomia di volo* Max 16 minuti  Max 21 minuti Max 27 minuti Max 30 minuti
Autonomia operativa Max 8 minuti  Max 10 minuti Max 17 minuti  Max 20 minuti
Prezzo €599 €849  €999 €1699

* L'Autonomia di volo s'intende calcolata in condizioni atmosferiche ideali, senza vento, a media velocità.

Riepilogando quanto visto, come era facile aspettarsi il Mavic Air batte sia lo Spark che il Mavic Pro, ma perde il confronto con il primo per l'operatività sul campo a termini di Regolamento. Superiore nelle riprese e nelle fotografie dunque, ma vincolato dall'operare in scenario critico (S1 se standard) con tutte le conseguenze del caso. Vince in portabilità rispetto al Phantom 4 Pro, ma quest'ultimo, essendo sottoposto dalle stesse limitazioni dello scenario critico, si fa allora preferire per le indubbie qualità nettamente superiori di ripresa, anche se non dotato né del sistema APAS né della funzione panorama (nell'app DJI GO4, si può facilmente realizzare un panorama con app di terze parti come FPV Camera).

Potendo non scegliere, ogni operatore dovrebbe avere tutti e 3 gli UAV, dovendo scegliere, ad oggi il Mavic Air per operazioni specializzate è ancora ai piedi del podio, dietro Spark trecentino e Phantom 4 Pro.

In ogni caso, qualora voleste acquistare il Mavic Air, noi consigliamo l'unico store ufficiale in Italia, con tanto di assistenza tecnica autorizzata ufficiale. Evitate siti esteri, dove magari si risparmia, perché poi in caso di bisogno di assistenza, non avrete alcun aiuto. Clicca sull'immagine sottostante e verrai reindirizzato al sito per l'acquisto.

Posted by The Staff in Droni

Il DJI Spark non è un SAPR inoffensivo

Dopo la presentazione del DJI Spark, ultimo nato nella casa del leader mondiale delle riprese aeree da UAV, siti specialistici hanno rilanciato la notizia che si tratterebbe di un drone classificabile come "trecentino inoffensivo", ovvero un SAPR che rientrerebbe nella categoria < 300 gr. inoffensivo per operare anche in scenari urbani come fossero missioni specializzate non critiche.

Con la nostra esperienza nelle missioni con SAPR e la conoscenza dei sistemi DJI in quanto rivenditori accreditati, vogliamo sottolineare che lo Spark NON È INOFFENSIVO e NON RIENTRA nella categoria dei 300 grammi.

Il motivo è presto detto: ufficialmente la DJI dichiara un takeoff weight di 300 grammi tondi, i paraeliche ufficiali necessari per legge pesano 38 grammi, che porterebbero questa soluzione a rientrare nello scenario standard S1. Affinché lo Spark possa rientrare nella categoria dei 300 gr. avrebbe bisogno di un alleggerimento, una reingegnerizzazione almeno del comparto batteria, una produzione nuova di zecca per paraeliche più leggeri, per andare a risparmiare i ca. 40 grammi necessari.

Con questo intervento non vogliamo affermare che qualche azienda non ci possa riuscire in futuro (l'arrivo dei primi esemplari è atteso per fine giugno, quindi sarà richiesto del tempo per poter eventualmente raggiungere tale risultato), ma soltanto che così come fabbricato lo Spark non rientra in tale categoria.

Inoltre, qualsiasi modifica apportata sull'UAV invaliderebbe la garanzia (e lavorare con strumentazione nuova di zecca ma fuori garanzia non è mai una grande idea), ed essendo i sistemi DJI delle scatole chiuse, non v'è certezza che la modifica al comparto batteria farebbe funzionare il drone. Tutte le batterie ufficiali sono di tipo Intelligent Battery, dotate di un apposito firmware che viene riconosciuto dal mezzo e con il quale la batteria comunica i suoi dati di funzionamento, consentendo all'aeromodello di valutare ad esempio la percentuale di carica restante per il return to home. Sostituire la batteria con una LiPO commerciale potrebbe impedire la comunicazione con il mezzo, che a quel punto non funzionerebbe se non modificando il firmware del drone, con conseguenti rischi per la corretta operatività del medesimo.

La modifica: uno Spark da 300 grammi con paraeliche

Per operare con il DJI Spark nell'ambito dei SAPR da 300 grammi è necessario effettuare delle modifiche di alleggerimento e dotare l'UAV di appositi paraeliche di protezione. L'operazione, dato il peso del mezzo, è relativamente semplice, ma noi consigliamo per la sicurezza di tutti di acquistare a modico prezzo le modifiche già progettate e testate da costruttori terzi. In generale le modifiche consistono nella rimozione della capottina superiore e nella rimozione dei tappini copriluci inferiori, che aiutano a recuperare i pochi grammi necessari.

In questo modo, il drone ha un costo inferiore ai €1.000 e comprende anche la manualistica necessaria per la rispondenza al regolamento ENAC, Si può acquistare il drone già pronto oppure comprare prima lo Spark e poi farlo modificare: in questo caso la scelta è obbligata sul modello Fly More Combo, l'unico che comprende anche il radiocomando, senza il quale il mezzo non è rispondente ai requisiti di legge.

Acquista il nuovo Spark cliccando sull'immagine soprastante: sarai reindirizzato allo store DJI ufficiale e aiuterai il nostro blog

Il DJI Spark è comunque un drone da selfie

Ben diverso è infatti il discorso rispetto alle modifiche effettuate da note aziende italiane sui droni di casa Parrot, il Bebop e il Bebop 2, che vengono reingegnerizzati con un nuovo frame e una nuova batterie, intervenendo poi sul bilanciamento dei motori e sul peso delle eliche.

Una modifica difficilmente realizzabile in sicurezza sui droni di casa DJI, e infatti non si conoscono casi di successo nei quali i famosi UAV dalla Cina siano alimentati con batterie LiPO after market, ovvero non ufficiali.

Il DJI Spark è pensato e resta il più avanzato drone da selfie ad oggi in commercio, programmato per volare a pochi metri dal suolo e riprendere scene (solo FullHD) ma soprattutto scattare fotografie di se stessi con semplici gesti della mano. Non è pensato per volare a 50 metri d'altezza ed effettuare videoriprese, segmento di mercato individuato da DJI nel modello MAVIC Pro Combo come soluzione più economica attualmente disponibile, per poi arrivare al Phantom 4 Pro e salire di grado alle soluzioni professionali Inspire.

La nostra azienda rimane a completa disposizione per chiunque voglia approfondire l'aspetto tecnico di questo discorso ed evitare di commettere errori tecnici che porterebbero ad una spesa senza risultato.

Posted by The Staff in Droni

Una soluzione completa per la fotogrammetria automatica

DJI Osmo e fotogrammetria automatica: la soluzione

La tecnologia consente oggi, grazie al formato digitale, di ottenere dati di grande precisione in poco tempo. La possibilità di ricostruire scene in 3D è possibile grazie ai sempre più avanzati algoritmi di analisi dell'immagine, alla base dei più famosi software di fotogrammetria automatica. Uno di questi è Pix4DMapper, che ricostruendo la disposizione dello spazio di immagini catturate da una camera come la DJI Osmo è in grado di calcolare la posizione nello spazio dei punti rappresentati sulla medesima immagine, tramite tecniche di image matching.

Il modello 3D generato dal software può essere facilmente importato nella soluzione CAD Analist Cloud 2017, con il quale ricavare velocemente curve di livello, profili, sezioni, e tutte le operazioni tipiche della topografia. Infine presenta i tuoi Progetti animando il tuo modello 3D con OneRay-RT.

Vediamo più in dettaglio la soluzione.

DJI Osmo

Un'ottima camera per set di presa destinate alla fotogrammetria è la DJI Osmo, progettata per riprese video di qualità cinematografica ma in grado di scattare fotografie con risoluzione 4000 x 3000 grazie al sensore CMOS da  12,4MP effettivi. DJI Osmo è una camera stabilizzata su 3 assi (pitch, roll & pan), che vi consente di scattare fotografie in sequenza tramite la funzione timelapse. Sebbene siano preferibili soluzioni più votate alla fotografia, con sensori full frame a risoluzione più elevata, DJI Osmo è una gimbal manuale che presenta i seguenti vantaggi:

  • Costo contenuto
  • Focale fissa (con Zenmuse X3)
  • Scatto in formato RAW .DNG
  • Peso decisamente contenuto (221 gr. solo gimbal)

Si manovra grazie all'applicazione gratuita DJI GO disponibile per dispositivi Android e iOS e liberamente scaricabile dai rispettivi store.

I dispositivi consigliati vanno dall'iPhone 5S (o versione più recente) al Samsung S5 (o versione più recente), passando per dispositivi Android Nexus, Sony Experia e altri ancora.

Pix4D Mapper

Questo software è in grado di ottenere modelli 3D di precisione centimetrica e millimetrica (a seconda delle capacità dell'operatore), per generare ortofoto, Raster DSM 3D, ottenere nuvole di punti da gestire con software professionali quali PointCab o PoinTools Edit. Le fotografie scattate con DJI Osmo in RAW e convertite in formato PNG lossless possono essere importate in Pix4D che in poco tempo vi restituirà un modello 3D scalabile su misure reali, georeferenziato e facilmente misurabile.

Recentemente Pix4D ha introdotto la possibilità di ottenere anche modelli DTM accurati riuscendo a calcolare gli elementi da rimuovere e interpolando il terreno, per ottenere in questo modo modelli di elevazione decisamente accurati.

Pix4D Mapper
Pix4D Mapper DSM -> DTM

OneRay-RT

Rendering e Animazioni 3D in tempo reale grazie a OneRay-RT, il nuovo software per creare Animazioni e Rendering 3D in tempo reale dei tuoi modelli 3D creati con Pix4Dmapper, o altro software equivalente. Ma se vuoi, puoi creare i tuoi modelli da zero: il software include tutti gli elementi necessari per rendere gli ambienti realistici e completi (auto, persone, alberi, strade, tavoli, sedie, ecc.). OneRay-RT si interfaccia perfettamente con Analist e con Pix4Dmapper: adesso puoi creare animazioni dei tuoi Progetti in pochi minuti e affascinare i tuoi Clienti.

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    Posted by The Staff in Topografia